Dopo gli ultimi interventi/avvenimenti, e “L’EXPLOIT” del presidente del consiglio comunale della nostra città, mi riecheggiano in modo insistente i versi di tal DANTE ALIGHIERI… “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!. Reggio Calabria, la città in cui vivo, la città che come tutti i bambini, da piccolo osservavo con occhi sognanti, perché, “REGGIO CALABRIA”, è un incantevole dono della natura… quella natura che, con benevola generosità, l’ha arricchita di straordinaria bellezza.
Una città che oggi preferisco osservare ad occhi chiusi, per evitare lo sgomento in cui cade la mia anima, quando scorgo, dinanzi a me, quanto triste e sconvolgente sia il degrado che la avvolge, da qualsivoglia punto di osservazione io la guardi. Il fondo si è lastricato a dismisura… oltre sarà impossibile immaginare cosa succederà… Osservando l’attuale scenario politico non posso, legato a questa città da radici profonde, non lasciar scorrere nella mia mente pensieri terribili. Un accanimento nei confronti di questa città, vittima di un sistema che, dopo averla avvelenata, non riesce a trovare l’antidoto giusto che possa salvarla…
Una città agonizzante che ha di fronte il baratro… La rabbia cresce.. Un apparato politico, in modo particolare quello attuale, a dir poco inesistente fatto di politicanti atti ad usare parole sui social piene di nulla, ricche solo di una malata apparenza… Una sequenza di immagini, che altro non fanno pensare, se non che, questa fantomatica politica sia, per questi signori, solo una passerella, sulla quale sfilano personaggi che, con sorrisi ammiccanti e spudoratamente di circostanza, tentano il salto, per un loro futuro migliore, perché hanno la certezza e consapevolezza di riuscire ad aprire il paracadute per evitare l’impatto se mai precipiteranno.
Fantocci senza ritegno, capaci di mettersi alle spalle quei sostenitori che in qualche modo li hanno accompagnati tenendoli per mano, in una scalata che, senza il loro contributo sarebbe stata piena di oggettivi ostacoli, rendendo la meta irraggiungibile. Insomma, una “politica che rinnega”, una politica cui la fiducia data viene utilizzata per elargire attimi di malata gloria. E tu bella Reggio stai a languire in uno stato di abbandono, in cui risaltano soltanto sofferenti privazioni. Si perché questa città occupa un posto sulla cartina geografica invisibile, un puntino della bella Italia, dimenticato dai suoi figli, gli stessi che tanto proclamano la voglia di riscatto… peccato che essa sia, però, finalizzata al raggiungimento dell’appagamento del proprio ego
Obiettivo principale per chi erge proclami a difesa di questa martoriata città è arrivare al governo centrale, si alla capitale, promettendo la risoluzione dei problemi di questa terra, promesse da marinaio, perché, ahimè, con arroganza e presunzione, accaparratasi la posizione di potere tanto ambita, ci si dimentica di quei cittadini onesti che con tanta speranza e perché no, devozione, confidando nella buona fede, affidano la loro sorte a dei politicanti senza scrupoli. Questa città urla e lo fa con tono sostenuto, ma nessuno ascolta, perché vige uno stato di superficiale indifferenza. Quanta leggerezza nei comportamenti di chi, dovrebbe guardarsi allo specchio, e leggere nei suoi occhi lo sdegno di chi a questa città crede davvero….(Peccato che chi ha veramente creduto davvero nel riscatto e nel cambiamento giace in un posto indegno). La vergogna fa arrossire, solo chi ha una coscienza.
La passerella lasciamola alle modelle, che offrono un bel vedere, mentre chi ha delle responsabilità, in questo drammatico momento storico si faccia da parte, rendendo merito ad un città che potrebbe diffondere al mondo intero grande magnificenza. Sono una persona che ama la sua terra, una cittadino scosso ed indignato da una città appellata “città Metropolitana” ma che tale non è e non perché non meriti di esserlo, ma perché i suoi figli la stanno tradendo senza comprendere che, il tornaconto personale, distruggerà questo spettacolo immenso che ha sempre incantato i nostri occhi, occhi che, oggi, non hanno più voglia di guardare, ma solo di piangere…
Ivano Nasso – Dirigente Provinciale MNS