In Calabria gli episodi di fioriture di alghe potenzialmente tossiche sono estremamente rari, poiché le condizioni meteo-climatiche e morfologiche dei fondali e la povertà di sostanze nutritive disciolte nelle acque, non favoriscono la proliferazione microalgale. In tutte e cinque le province investigate, nella stagione di monitoraggio 2017 si sono riscontrate scarse fioriture di alghe potenzialmente tossiche. A questa conclusione giunge il rapporto annuale, riferito al 2017, sul monitoraggio delle microalghe potenzialmente tossiche in Calabria, realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) e consultabile online sul sito web www.arpacal.it . Il rapporto, trasmesso all’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e Ricerca Ambientale) per confluire nel rapporto annuale nazionale, illustra le attività del gruppo di lavoro dell’Arpacal, diretto dalla dr.ssa Filomena Casaburi, nell’ambito del monitoraggio di Ostreopsis ovata e di altre microalghe potenzialmente tossiche, così come previsto dalla normativa nazionale. L’attività si inserisce nel sistema di controllo dei rischi sanitari derivanti dall’uso balneare delle acque marine, che prevede la valutazione del rischio associato alla proliferazione di microalghe potenzialmente nocive alla salute. Il monitoraggio, coordinato dalla Direzione Scientifica Arpacal, viene attuato nelle cinque province mediante indagini in più fasi: campionamenti e rilievi in campo dei parametri chimico-fisici e meteo-climatici, analisi microscopiche per il conteggio e l’identificazione tassonomica, analisi chimiche, raccolta e trasmissione dei dati. Come detto, anche per il 2017 in Calabria non vi sono stati episodi particolarmente allarmanti di fioriture algali potenzialmente tossiche. In particolare, per quanto riguarda la provincia di Reggio Calabria, un aumento delle concentrazioni microalgali si è verificato nei punti di Scilla e Palmi tra la fine del mese di Luglio e l’inizio del mese di Agosto, senza però raggiungere i livelli di allarme. Per la provincia di Vibo Valentia, nella quale fu trovato il primo esemplare di Ostreopsis nel 2007, nessuna fioritura di microalghe tossiche ha caratterizzato la stagione di monitoraggio. Come per il 2016, l’alterazione del colore delle acque di balneazione riscontrata in alcuni punti, è stata determinata dalla presenza di Dinophyceae. Per il monitoraggio del Dipartimento di Catanzaro, le stazioni campionate non hanno evidenziato fioriture allarmanti di microalghe tossiche e dall’analisi dei dati si è confermato un andamento simile a quello degli altri anni. Nel 2017 si è effettuato il monitoraggio anche nella provincia di Crotone, che non era stato eseguito negli anni precedenti, senza però evidenziare nessuna fioritura di microalghe potenzialmente tossiche. Per ciò che riguarda il Dipartimento di Cosenza, è stata eseguita solo un’attività di vigilanza senza conseguente campionamento.
fonte arpacal.it