Il referente per la Calabria del nuovo partito auspica una riforma della procedura del riequilibrio finanziario degli enti locali “Non vi è dubbio che la stratificazione di interventi normativi, spesso parossistici, nel tempo abbia reso urgente la riscrittura organica della procedura di riequilibrio finanziario, prevista dall’articolo 243 bis del Tuel, per gli enti locali in cui la pronuncia della Corte dei conti abbia accertato squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario. In primo luogo si dovrebbe incidere sulla disciplina relativa alla procedure di riequilibrio dei bilanci in situazione di predissesto, differenziandola in modo più netto rispetto all’ipotesi di dissesto”. Queste le dichiarazioni del referente per la Calabria di Italia in Comune, Enzo Cuzzola, rese a seguito della presentazione del partito svoltasi a Reggio Calabria nei giorni scorsi. “Bisognerebbe forse fare un apposito Testo unico – sottolinea Enzo Cuzzola – che racchiuda le norme sulla procedura di riequilibrio e sul dissesto, per renderne evidenti le sostanziali differenze, oggi non del tutto chiare: si pensi ad esempio a tutti i procedimenti sulle dotazioni organiche per gli enti in riequilibrio, che poco differiscono rispetto a quelli previsti per gli enti già in dissesto. Bisognerebbe anche non vincolare la fruizione del fondo di rotazione all’aumento dei tributi, in modo da rendere, anche per i cittadini, effettivamente preferibile il riequilibrio piuttosto che il dissesto”. La proposta di Enzo Cuzzola si estende anche al tema connesso della dismissione del patrimonio. “Ritengo necessaria la semplificazione delle procedure, con l’introduzione della possibilità di conferire la gestione professionale della dismissione ad una agenzia immobiliare e la previsione della vendita alla cassa depositi e prestiti, o ad apposito fondo immobiliare dalla stessa costituita, in modo da poter godere da subito di benefici economici e finanziari. Ma bisogna anche prevedere – evidenzia Enzo Cuzzola – la possibilità per gli enti sottoposti a riequilibrio finanziario di dismettere, con tutte le cautele del caso, i beni confiscati alla criminalità organizzata e destinati agli enti, spesso simboli di patrimoni accumulati anche attraverso l’infiltrazione negli enti medesimi. L’ipotesi di vendita, in queste specifiche circostanze, fungerebbe da risarcimento sociale per lo stesso ente spesso aggredito dalle infiltrazioni mafiose è ridotto in situazione di predissesto”. Ultimo punto della proposta di Enzo Cuzzola attiene al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, quale strumento per velocizzare la procedura di risanamento dei conti. “Nei comuni sottoposti al piano di riequilibrio finanziario, i debiti fuori bilancio risultano già accertati nel piano medesimo approvato dal consiglio comunale. Non sarebbe dunque necessario prevedere una nuova approvazione dello stesso debito da parte del medesimo organo, ed invece sarebbe auspicabile, per evitare lungaggini inutili e una duplicazione di procedimenti piuttosto rigidi, snellire questa attività e disporre, in questo caso specifico, la sola approvazione in giunta, limitando al consiglio la sola presa d’atto prima della trasmissione alla Corte conti”, conclude Enzo Cuzzola.
Reggio Calabria, 5 giugno 2018