Assistenza anziani e disabili: è boom di badanti “in nero”

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) garantisce alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in atto, percorsi assistenziali nel proprio domicilio . L’assistenza domiciliare è, infatti, un servizio compreso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in grado di garantire una adeguata continuità di risposta sul territorio ai bisogni di salute, anche complessi,  delle persone non autosufficienti, anche anziane, e dei disabili ai fini della gestione della cronicità e della prevenzione della disabilità.Le cure domiciliari  e le prestazioni sociali sono generalmente  gestite e coordinate direttamente dal Distretto sociosanitario (DSS) delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), in collaborazione con i Comuni di residenza. Ma in Italia è solamente una famiglia su cinque, che ha in casa una persona con limitazioni funzionali, ad usufruire di servizi pubblici a domicilio. Oltre il 70% non fa affidamento ad alcun aiuto, né pubblico né privato. E’ allarmante, a tal proposito, il dato dei lavoratori fantasma, con un milione di badanti in nero. E’ il quadro che emerge dall’analisi dei dati diffusi da Confcooperative Federsolidarietà durante l’assemblea di oggi a Roma. “Siamo pronti al dialogo con il nuovo governo”, spiega il neopresidente dell’associazione, Stefano Granata. La spesa dei Comuni per il welfare è aumentata del 20,7% in 10 anni “ma non basta”, spiega Confcooperative. Nel 2015 la spesa dei Comuni per il welfare è stata di circa 7 miliardi di euro, lo 0,42% del Pil nazionale.  Dal 2013 al 2015 la spesa media annuale nazionale procapite è rimasta invariata a 114 euro.

MS

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