Incassate in scheletro monete imperiali del valore di 80 sesterzi
(DIRE) Napoli, 1 Giu. – “Fuggiva dalla furia eruttiva del Vesuvio, con la speranza di salvarsi e per questo portava con sé un piccolo tesoretto di monete che gli avrebbero consentito di continuare a vivere”.
Non si è ancora esaurito il racconto che lo scheletro “fuggiasco”, ritrovato presso il cantiere della Regio V di Pompei, sta rendendo agli archeologi del sito napoletano. Sono emerse, infatti, 20 monete d’argento e 2 in bronzo che erano contenute in una piccola borsetta che l’individuo stringeva al petto.
Tra le costole del torace erano dapprima emerse 3 monete poi rimuovendo i resti della vittima, portati al Laboratorio di ricerche applicate del Parco archeologico per il prosieguo delle indagini, è venuto fuori il prezioso bottino.
Le monete sono allo studio dei numismatici che ne stanno definendo il taglio e il valore, mentre i resti decomposti della piccola borsa contenitore saranno analizzati in laboratorio per definire il materiale. Ad un primo esame sembrerebbe trattarsi di 20 denari d’argento e due assi in bronzo per un valore nominale di ottanta sesterzi e mezzo. Una tale quantità di monete poteva all’epoca garantire il mantenimento di una famiglia di tre persone per 14, 16 giorni.
Le monete hanno cronologia molto varia. È stato possibile, spiegano gli esperti, esaminare 15 monete, per la maggior parte repubblicane, a partire dalla metà del II secolo a.C. Una delle monete repubblicane più tarde è un denario legionario di Marco Antonio, abbastanza comune a Pompei, con l’indicazione della XXI legio. Tra le poche monete imperiali individuate, un probabile denario di Ottaviano Augusto e due denari di Vespasiano. (Com/Gup/ Dire) 13:32 01-06-18