Multe in aumento, ma molti italiani non pagano

Nell’ultimo decennio le multe comminate dai vigili urbani per violazione del codice della strada sono aumentate di quasi l’81%, ma a pagarle sono davvero in pochi, soprattutto al Sud. È quanto segnala la Cgia di Mestre, in un’analisi realizzata dall’ufficio studi.

 i dati

Negli ultimi dieci anni il numero degli automobilisti che pagano una contravvenzione (per divieto di sosta, limiti di velocità,infrazioni varie, ecc.) è sceso drasticamente  e si  ferma ad appena il 39%. Ciò significa che il rimanente 61% non ha pagato, oppure, ipotizza la Cgia, “ha adempiuto solo in seguito, approfittando dell’introduzione della rottamazione delle cartelle avvenuta in più riprese in questi ultimi 2 anni”.Guardando ai dati regionali, la percentuale della riscossione delle contravvenzioni stradali dei Comuni si attesta al 34,2% al Centro, al 42,9% nel Nordovest e al 56% nel Nordest, mentre scende al 27,5% al Sud, con punte minime del 23,2% in Campania e del 18,4% in Sicilia.Le amministrazioni comunali più virtuose, evidenzia la ricerca, sono quelle ubicate nella Regione Friuli Venezia Giulia (65,2% di riscossione), nella Provincia Autonoma di Bolzano (74,2%) e, in particolar modo, nel Molise (74,5%).

 il sistema è  farraginoso

La “farraginosità del sistema – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – rende molto difficile l’opera di riscossone. C’è la necessità di efficientare e velocizzare l’attività di recupero nei confronti di chi non paga entro i limiti di legge, anche se è necessario che molte amministrazioni comunali si ravvedano. Gli automobilisti, e in particolar modo coloro che usano gli automezzi per ragioni di lavoro, non sono un bancomat. Pertanto, l’utilizzo degli autovelox o dei T-red, andrebbe regolato con maggiore attenzione, tenendo conto delle fasce orarie della giornata che presentano flussi di traffico molto differenziati”.

se non si paga una multa…

Quando si commette una violazione al codice della strada, la multa è l’inizio di un complesso procedimento sanzionatorio che in estrema sintesi può essere riassunto come segue, ricorda la Cgia. “Entro 5 giorni dal ricevimento della contravvenzione è possibile pagare la sanzione nella misura minima, usufruendo di uno sconto del 30%. Decorso tale termine e sino al 60° giorno successivo, la sanzione è dovuta in misura piena “.In caso di mancato pagamento, presso il luogo di residenza del proprietario del veicolo, prosegue la Cgia, “verrà notificato un ‘verbale’ contro il quale è possibile ricorrere al Giudice di Pace nel termine di 30 giorni o al Prefetto entro 60 giorni. Se si continua a non pagare, si riceverà una cartella di pagamento – l ‘ente locale si può avvalere infatti del concessionario della riscossione, ad esempio l’ Agenzia delle Entrate-Riscossione-. Decorsi 60 giorni dalla notifica di quest’ultima, persistendo la morosità, l’ente della riscossione attiverà le procedure cautelari ed esecutive”, quali  il fermo del veicolo o il pignoramento per l’ importo equivalente a quello dovuto, dal conto corrente o dallo stipendio del debitore.

MS

 

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