Kim Jong-un ha accolto giornalisti stranieri arrivati in Corea del Nord per assistere allo smantellamento del poligono nucleare di Punggye-ri. Dei giornalisti si sa ben poco, se non che hanno pagato una follia per entrare nel paese e partecipare alla cerimonia di chiusura: secondo la stampa sudcoreana i costi del visto sarebbero stati di circa 10mila dollari a persona, mentre nessun sudcoreano è stato autorizzato ad entrare. Per molti analisti Kim Jong-un, ha deciso di alzare la posta in gioco minacciando persino di far saltare il Summit di Singapore con Donald Trump (al momento in calendario per il prossimo 12 giugno) perché non vuole più accettare una denuclearizzazione “completa, verificabile e irreversibile” come quella richiesta da Washington, e si è assicurato l’ appoggio della Cina. “Tecnicamente, distruggere un poligono nucleare significa semplicemente smettere di usarlo”, ha spiegato il geologo Fabio Capitanio, professore associato della School of Earth, Atmosphere and Environment della Monash University di Melbourne, in Australia.La chiusura del poligono, però, non dà garanzie sul fatto che Kim non autorizzerà nuovi test. “Nessuno può sapere quali siano i programmi del leader della Corea del Nord, ma per quel che riguarda i suoi esperimenti possiamo avere due certezze”, precisa il professor Capitanio. “La prima è che potrebbe facilmente individuare un altro spazio in cui eseguire nuovi test, la seconda è che, qualora scegliesse di farlo, si scoprirebbe subito perché esistono dei rilevatori che aiutano a capire se le onde sismiche che seguono un’esplosione sono state sprigionate da un terremoto oppure da un’esplosione nucleare”. Entro la fine della settimana il poligono di Punggye-ri verrà smantellato, ma appunto, questa cerimonia non ha nessuna implicazione strategica sostanziale. Semplicemente Kim Jong-un smetterà di fare esperimenti in questa area. Meglio di niente, ma non abbastanza per avere la certezza che Kim voglia davvero rinunciare al nucleare come chiedono gli Stati Uniti. Con queste premesse, il Summit del 12 giugno, ammesso venga confermato, diventa ancora più complicato da gestire.
MS
Fonte: le notizie sono tratte e rielaborate dal settimanale” Panorama”