Rossano (CS): la maltrattava, la minacciava di morte e di bruciare la casa della madre. Pakistano in manette

Il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Rossano hanno eseguito, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima nei confronti di M.A. di anni 34 pakistano, per il reato di maltrattamenti in famiglia, richiesta dal Sig. Procuratore della Repubblica presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari dott. Eugenio FACCIOLLA e disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Castrovillari dott. Luca COLITTA. La vittima, da circa sette anni subiva maltrattamenti reiterati, consistenti in atti di violenza, fisica, psicologica con ingiurie e offese verbali, minacce di morte. Durante le giornaliere ed ultime liti domestiche, M.A. oltre che alla reiterazione dei maltrattamenti sopra descritti la minacciava che avrebbe bruciato l’abitazione della genitrice. Da evidenziare che gli atti di violenza, durati sette lunghi anni, frequentemente si sono manifestati alla presenza del di loro figlio minore.  Ieri a seguito degli accertamenti disposti alla Polizia di Strato, da parte della Procura della Repubblica di Castrovillari, il Tribunale della Repubblica di Castrovillari ha emesso nei confronti dell’autore di questi reati, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima. Misura eseguita nella mattinata odierna dallo stesso personale del Commissariato di P.S. di Rossano. Ancora una volta si ribadisce che quotidianamente fra le mura domestiche di molte famiglie si consumano violenze come quella descritta. Tali tragedie si prolungano anche per anni grazie al “muro del silenzio” ed all’indifferenza delle vittime e di chi circonda le stesse. Non denunciare soprusi ed angherie  potrebbe portare a violenze ancora più gravi, e vittime inconsapevoli potrebbero essere minori che subiscono violenza psicologica, essendo segnati indelebilmente per la vita. Per tali motivi le donne e gli uomini della Polizia di Stato giornalmente vengono impegnati in prima linea contro la violenza di genere, non solo in campagne informative, promosse negli istituti scolastici, nelle piazze e per le strade, (vedi il Camper della Polizia di Stato relativamente alla campagna voluta dal Dipartimento della P.S. “…. Questo non è amore”) ma anche con il personale operativo che prontamente interviene ad ogni richiesta di aiuto. Il Questore della provincia di Cosenza dr. Giancarlo Conticchio, invita le donne ed i figli che subiscono violenze di qualunque genere, non solo all’interno del nucleo familiare, a denunciare all’Autorità Giudiziaria ed alle Forze dell’Ordine i maltrattamenti subiti, anche anonimamente, visto che a volte la paura di denunciare induce il soggetto attivo ad amplificare tutte le forme di violenza già impunemente poste in essere, da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio. Anche solo una telefonata una segnalazione alle Forze di Polizia, seppur fatta in forma anonima, può interrompere la spirale della violenza, impedendo che i maltrattamenti ed i soprusi si tramutino in reati ancora più gravi.

 

fonte  — http://questure.poliziadistato.it/Cosenza

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano

Il Quotidiano d’Approfondimento on line Il Metropolitano.it nato nell’Ottobre del 2010 a Reggio Calabria, città in cui ha la propria sede, dal progetto di un gruppo di amici che vogliono creare una nuova realtà di informazione