Numerose le iniziative ideate dal Questore Grassi per contrastare il fenomeno
Si inizia con l’invio di messaggi su whatsapp, si passa alle continue telefonate, si finisce con i pedinamenti e nei casi più gravi con la violenza fisica. Chi è vittima di stalking vive l’incubo di perdere la propria libertà. Gli spostamenti sono condizionati, quando si cammina per strada ci si volta continuamente per paura di essere seguiti, si cambia numero di cellulare, casa in affitto, palestra, in una parola si è costretti a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita. Proprio per arginare questo fenomeno in crescita la Polizia di Stato presta sempre più attenzione ed indirizza la propria attività istituzionale nella prevenzione e nella repressione di tale annosa tematica. Dal 2015 al 2018 sono stati emessi 79 provvedimenti di ammonimento a firma del Questore Raffaele Grassi. Un’impennata degli ammonimenti prodotti che sottolinea, da un lato, come il fenomeno sia presente nel capoluogo ed in provincia ma che dimostra, dall’altro, la massima attenzione che il Questore Raffaele Grassi ha voluto rivolgere alle vittime di violenza di genere e di stalking. Per combattere tutti i reati che hanno ad oggetto le c.d. fasce deboli, sono state studiate e pianificate una serie di iniziative a 360 gradi che vanno dall’attività di prevenzione e della formazione a quella della repressione.
“La prevenzione e l’informazione sono gli strumenti in grado di bloccare sul nascere ogni forma di violenza nei confronti delle donne. Troppe volte nel silenzio delle mura domestiche si verificano episodi di violenza. Occorre che le donne trovino il coraggio e la forza di denunciare. Ci poniamo l’obiettivo di avvicinare le donne reggine alle istituzioni, per aumentarne la fiducia, conoscerne i bisogni e cercare, insieme, di migliorare la qualità della vita, operando in stretta sinergia”. Ecco il commento del Questore, Raffaele Grassi, in occasione dell’avvio della campagna informativa finalizzata a prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere.
Polizia Giudiziaria. I dati dal 2015 al 2018
Sul versante dell’attività di polizia giudiziaria massima attenzione è stata rivolta dalla Polizia di Stato nei confronti di tutti quei reati che hanno qualedestinatario delle condotte delittuose le donne e le c.d. vittime vulnerabili. Nel dettaglio 106 sono le persone denunciate per stalking, 3 le persone arrestate per minaccia e molestie su convivente, 31 le persone arrestate per maltrattamenti in famiglia, 144 le denunce per maltrattamenti in famiglia, 10 le persone arrestate per violenza sessuale, 6 le denunce per violenza sessuale.
Le iniziative: Il Camper della Polizia di Stato
Il Camper della Polizia di Stato, in giro nelle piazze e nelle scuole della città, haevidenziano l’emersione di casi che diversamente avrebbero potuto sfociare in episodi di rilevante gravità, consentendo altresì di supportare le vittime in quel faticoso percorso caratterizzato, nella generalità dei casi, da una forte fragilità psicologica e che tende a tenere nascoste le situazioni di rischio.L’intento è quello difavorire ed agevolare un contatto diretto con le potenziali vittime, offrendo loro il supporto di un’équipe multidisciplinare, composta da operatori specializzati della Polizia di Stato e dei Centri Antiviolenza di Reggio Calabria.
La Polizia di Stato tra i banchi di scuola. Gli incontri formativi nelle scuole
“Andare nelle scuole a parlare di violenza di genere e dello stalking si pone come obiettivo lo sviluppo nei più giovani, tra i banchi, della cultura della legalità e del rispetto reciproco al fine di sconfiggere ogni forma di violenza nei confronti delle donne. I ragazzi rappresentano l’investimento che consente di guardare il futuro con ottimismo ed entusiasmo per diffondere la legalità e portare un cambiamento di tipo culturale alla nostra società”. Raffaele Grassi. Numerosi sono gli incontri che con cadenza settimanale vengono programmati da esperti della Polizia di Stato e che si rivolgono ad un pubblico giovane. In stretta collaborazione con i Dirigenti Scolastici si sono svolti, anche in contemporanea, giornate formative e di dibattito, sottolineando l’importanza della rete e la sua forza, soprattutto in termini di possibilità divulgative. Gli incontri prevedono la partecipazione di numerosi professionisti di settore (operatori della Polizia di Stato, psicologi, avvocati) che favoriscono il confronto ed il dialogo con i giovani studenti. Ai frequentatori della scuola vengono forniti tutti i chiarimenti in merito ad una tematica di forte attualità che negli ultimi tempi ha visto protagonisti anche i più giovani. Gli incontri hannoad oggetto la normativa introdotta nel 2013 per il contrastoal fenomeno della violenza di genere e dei c.d. femminicidi, le linee-guida codificate nel Protocollo operativo E.V.A., acronimo di Esame delle Violenze Agite, in uso alle Volanti della Questura di Reggio Calabria per la gestione degli interventi per liti in famiglia, nonché l’istituto dell’Ammonimento del Questore qualemisura di prevenzione personale utilizzata per contrastare e stoppare sul nascere forme di violenza che possono degenerare in episodi criminosi dai risvolti drammatici.
La formazione degli operatori della Polizia di Stato
Per poter affrontare in maniera adeguata e professionale il fenomeno della violenza di genere diviene fondamentale il momento della formazione degli operatori che per primi si trovano ad intervenire e dialogare con le donne vittime di violenza. Vengono organizzati dei corsi multidisciplinari con la presenza di magistrati, avvocati e psicologi, che forniscono tutti gli strumenti necessari per poter comprendere il fenomeno, lo stalker e le vittime.
L’importanza della rete e del “fare rete”. Iniziative con le varie componenti Istituzionali.
Ulteriore iniziativa, che si è posta quale fine principale la creazione di “buone prassi” nella gestione delle denunce o segnalazioni provenienti dalle vittime di violenza di genere, è stata la creazione di “rete”, di un gruppo di lavoro composto da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, A.S.P. di Reggio Calabria e Servizi Sociali del Comune di Reggio Calabria. Nel corso dei lavori si è definito un modello operativo standard che prevede la distribuzione in tutti i centri antiviolenza, consultori e ASL del territorio reggino e della provincia, di una “scheda di segnalazione” che dovrà essere trasmessa alle forze di polizia qualora la circostanza lo richieda e che servirà anche a snellire le procedure di valutazione dei casi più gravi. Infine, è stata concordata la realizzazione di una rete, anche attraverso l’utilizzo di social network quale whatsapp, al fine di rendere più immediata la comunicazione tra le strutture ricettive e le forze di polizia nonchè per velocizzare gli interventi nei casi più urgenti. Massima attenzione quindi alla prevenzione edall’informazione, un ulteriore strumento operativoper bloccare sul nascere ogni forma di violenza nei confronti delle donne.
comunicato stampa – Questura di Reggio Calabria, 14 maggio 2018