Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha designato 21 siti ricadenti interamente o parzialmente nel Parco dell’Aspromonte, quali nuove Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Con la Istituzione di queste “zone”, l’Unione Europea ha definito un importante strumento per la protezione della biodiversità e la conservazione degli habitat, della flora e della fauna in natura. Le nuove ZSC del Parco dell’Aspromonte sono state classificate ed individuate in ragione delle caratteristiche di pregio, a seguito dell’analisi dello stato attuale e della redazione delle Misure Specifiche di Conservazione dei già designati Siti di Importanza Comunitaria (SIC) dalla Commissione Europea. In particolare, si tratta di siti a cui il Parco rileva grande attenzione quali “Monte Basilicò – Torrente Listi”, “Canolo Nuovo Zomaro-Zillastro”, “Vallata del Novito e Monte Mutolo”, “Fiumara Amendola (incluso Roghudi, Chorio e Rota, Fiumara Buonamico)”, “Fiumara La Verde”, “Contrada Gornelle”, “Piani di Zervò”, “Monte Fistocchio e Monte Scorda”, “Monte Tre Pizzi”, “Piano Abbruschiato”, “Monte Campanaro”, “Serro d’Ustra e Fiumara Butrano”, “Contrada Scala”, “Montalto”, “Torrente Menta”, “Vallone Cerasella”, “Torrente Ferraina”, “Pietra Cappa –Pietra Lunga –Pietra Castello”, “Torrente Vasi”, “Vallone Fusolano”. “Il Decreto del MATTM del 10 aprile, pubblicato sulla GU n. 96 del 26 aprile, conferma come il territorio dell’Aspromonte, nella sua complessa e variegata orografia, rappresenta l’occasione privilegiata per l’integrazione degli obiettivi e delle strategie di conservazione della Direttiva Habitat con il sistema istituzionale delle aree protette in Italia”, ha spiegato il Presidente del Parco dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino. “Con la tutela e la valorizzazione sostenibile delle nuove ZSC, inoltre, si intende dare avvio alla strutturazione della rete ecologica interna del Parco che sarà parte della rete ecologica provinciale e regionale integrando la Rete europea “Natura 2000”, procedendo, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione Calabria, al monitoraggio dello stato di conservazione delle popolazioni animali e vegetali e degli habitat dove tali peculiarità si localizzano, e di verificare periodicamente se le misure di protezione previste siano sufficienti a garantirne la conservazione. Attraverso una corretta gestione dei siti – ha concluso Giuseppe Bombino – potranno, contemporaneamente, essere definite attività ed iniziative di sviluppo locali, fondate sull’importanza della conservazione della natura, prevedendo, anche, forme specifiche di programmazione partecipata degli attori locali per salvaguardare l’efficienza e la funzionalità ecologica di habitat e/o specie alle quali il sito è “dedicato”. Si rileva, dunque, ancora una volta efficace l’opera laboriosa della Struttura del Parco e, in questo caso specifico, del dott. Luca Pelle in questi mesi impegnato nelle attività di definizione delle nuove Zone Speciali. Il Consiglio Direttivo del Parco attuerà fattivamente l’azione di tutela adottando nel corpo regolamentare le Misure Specifiche di Conservazione appena approvate”.