Il personale della Polizia di Frontiera di Rimini svolge, oltre ai consueti controlli dei passaporti all’atto dell’ingresso in Italia, un monitoraggio costante delle liste dei passeggeri in arrivo dalle provenienze extra Schengen mediante il sistema BCS – Border Control Sistem. Tale sistema permette la verifica di tutte le persone che stanno per arrivare in Italia prima ancora dell’atterraggio del volo al fine di formulare un’analisi del rischio di immigrazione clandestina. Grazie a quest’attività di analisi del rischio, il 5 maggio 2018 veniva individuato un gruppo sospetto formato da 6 armeni in arrivo sul volo Nord Wind WZ9257. Veniva quindi approntato un servizio di pre arrivals Gate checks, previsto dalle normative europee di controllo delle frontiere. Pertanto, gli operatori procedevano all’identificazione dei sei stranieri, tra cui due minori, ed al veloce controllo sottobordo dei documenti che da un’attenta verifica, anche mediante utilizzo di personale specializzato e strumentazione scientifica idonea all’individuazione del falso documentale, risultavano oggetto di furto e falsificazione di alto livello. I successivi accertamenti presso le autorità greche permettevano di appurare come i permessi di soggiorno fossero tutti oggetto di furto in bianco (stolen blank) nel febbraio 2013 in territorio ellenico. I sei stranieri, al termine degli atti di rito, venivano respinti allo Stato di provenienza mediante imbarco sul volo WZ9257 diretto a Mosca. Mediante verifiche presso la banca dati europea IVIS si appurava come gli stranieri avessero già tentato, nel recente passato, di ottenere visti di ingresso rifiutati poiché soggetti a rischio immigrazione clandestina. Per quanto sopra accertato e documentato i quattro cittadini armeni maggiorenni venivano deferiti in stato di libertà per i reati di cui all’art. 648 C.P. Ricettazione e art. 5 comma 8 bis Tu 286/98 utilizzo di documentazione falsa al fine di ottenere un ingresso.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Rimini/