Aveva 16 anni l’ultima vittima della nuova e sempre più feroce ondata di stupri che recentemente sembra abbattersi sullo stato indiano, le cui nuove leggi puniscono con la morte chi violenta e uccide minorenni.Nonostante la rabbia e le legislazioni sempre più dure, dal 2012, i casi di stupro sono aumentati del 60 per cento, e 4 su 10 sono contro minorenni. Stavolta un altro episodio di violenza inaudita è avvenuto in Jharkhand, un povero villaggio del distretto di Chatra, dove la sedicenne in questione viveva con la propria famiglia . Rimasta sola mentre i genitori partecipavano a un matrimonio è stata prelevata da casa da quattro giovani ubriachi che, dopo averla trascinata in un luogo deserto, l’ hanno costretta a subire i loro assalti. Quando al mattino l’hanno riportata indietro, i familiari sconvolti sono andati a denunciare i colpevoli al consiglio locale che nelle aree rurali sostituisce spesso polizia e magistratura, emettendo sentenze ben lontane dal corrispondere alle leggi dello Stato.I giovani sono stati condannati a titolo compensativo a pagare 50mila rupie – 625 euro – e a eseguire davanti a tutti 100 flessioni. Furiosi per l’”umiliazione” i quattro sono tornati nella casa del minuscolo villaggio di Rajakendua a picchiare brutalmente i genitori , rei di aver sporto denuncia, e in preda ad una cruenta sete di vendetta, hanno riservato alla loro vittima la sorte più atroce. Arsa viva probabilmente con del kerosene.
ms