Vinitaly 2018: Calabria protagonista nel segno della qualità

Oltre venticinquemila visitatori in quattro giorni, 1.200 incontri tra produttori e buyer italiani e stranieri, sette degustazioni di vini e due di prodotti tipici, sei show cooking e un laboratorio sull’olio. Successo pieno per la Calabria alla 52esima edizione di Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, che si è svolto da domenica scorsa a oggi alla Fiera di Verona. Da tempo la Calabria non è più solo vini rossi ad alto grado alcolico, ma una realtà di primo piano del panorama vitivinicolo nazionale. Il 2017 si è chiuso con una produzione di 479mila ettolitri, dodici milioni le bottiglie commercializzate attraverso 600 etichette tra rossi, rosati, bianchi, passiti e spumanti. Di queste, il 13% composto da vini Dop e il 26% da Igp: ben 4 bottiglie su 10 (il 39% della produzione regionale), per un totale di oltre 142mila ettolitri di prodotto. La Calabria vanta anche una presenza importante di vitigni autoctoni come Gaglioppo, Magliocco, Greco bianco e nero, e nove Doc. Quasi il 50% della produzione viene venduto all’estero, di questa quota, circa un terzo fuori dall’Ue. Negli ultimi due anni il peso delle etichette di qualità sulla produzione regionale è cresciuto del 12%: nessun’altra regione italiana ha fatto meglio nello stesso periodo. Inoltre, con il 48% di superficie viticola coltivata in biologico, la Calabria è al secondo posto in Italia dietro solo alla Basilicata con il 52%. Tra 2015 e 2016 i vitigni biologici sono aumentati del 31,7%, raggiungendo un totale di 4.200 ettari su un totale di diecimila, distribuiti nelle cinque province della regione e gestiti da 80 aziende vitivinicole. A Vinitaly 2018 erano presenti 61 cantine e due consorzi di tutela. Numeri così significativi non sono sfuggiti ai professionisti della ristorazione. Uno su tutti, Joe Bastianich, nel giorno inaugurale della manifestazione ha visitato lo stand della Calabria esaltandone i vini, soprattutto bianchi, che negli ultimi anni hanno visto uno sviluppo notevole, spumanti compresi, dimostrando di saper intercettare i trend del mercato italiano ed estero. Al salone Sol&Agrifood che si è svolto in contemporanea a Vinitaly, anche la cucina calabrese ha dimostrato come siano ormai solo un lontano ricordo gli stereotipi del passato, che la volevano povera e di scarsa qualità. Un pubblico numeroso e attento ha partecipato alle sei esibizioni dello chef Carmelo Fabbricatore e assaggiato i suoi piatti, raccontati dal giornalista e scrittore gastronomico Martino Ragusa. Ricette nelle quali gli ingredienti più tipici del territorio calabrese (dalla ‘nduja al bergamotto, dall’olio extravergine d’oliva alla cipolla di Tropea e poi formaggi, paste, salumi e perfino il riso), sono stati combinati e dosati per esaltarne al massimo le caratteristiche. «Le cifre di questa edizione di Vinitaly confermano l’attenzione crescente di cui godono i vini calabresi – ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio – i consumatori prediligono i vini biologici e negli ultimi anni i nostri produttori sono quelli che hanno investito di più per convertire i loro vigneti. La Regione sta facendo il possibile per supportare gli imprenditori vitivinicoli – ha aggiunto Oliverio – quest’anno abbiamo ampliato lo spazio espositivo per accogliere un numero maggiore di aziende e con il brand Rosso Calabria stiamo promuovendo le nostre eccellenze in Italia e nel mondo». Le attività della Regione Calabria a Vinitaly 2018 sono state curate da Arsac (l’Azienda Regionale per lo Sviluppo in Agricoltura) e dai consorzi di tutela Terre di Cosenza Dop e consorzio dei vini di Cirò e Melissa.

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