Aran e Organizzazioni sindacali hanno firmato in data 9.02.2018 il contratto collettivo nazionale di lavoro per quasi 1.200.000 dipendenti appartenenti al comparto Istruzione e ricerca, nel quale sono confluiti i precedenti comparti Scuola, Enti di ricerca, Università, Accademie e Conservatori.Il nuovo contratto si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018 e riconosce aumenti da 84 a 111 euro mensili in coerenza con l’Intesa del 30 novembre 2016 stipulata tra Governo e Organizzazioni sindacali. Il personale interessato riceverà in busta paga gli arretrati e gli incrementi stipendiali al termine dell’iter procedurale di controllo del testo contrattuale.La Corte dei Conti ha certificato l’ipotesi di rinnovo del contratto del comparto del settore Istruzione e Università siglata il 9 febbraio. La certificazione riguarda l’attendibilità dei costi quantificati per il rinnovo del contratto e la compatibilità con le risorse disponibili. A breve seguirà la firma definitiva del nuovo contratto collettivo nazionale da parte dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) e le Organizzazioni sindacali: pertanto per circa 1,2 milioni di dipendenti entreranno in vigore le novità previste dal nuovo contratto. “Siamo molto soddisfatti per il traguardo raggiunto – commenta la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli – che ci consente di dare il giusto riconoscimento professionale ed economico, dopo oltre 8 anni di attesa, a tutti coloro che con passione e serietà lavorano nel comparto della conoscenza”.
MS