Valgono come l’oro massiccio! I giapponesi non guardano alla spesa quando si tratta di offrire frutti
Una confezione contenente due manghi è stata venduta 400’000 yen (corrispondenti a 3.340 euro). Lunedì in Giappone durante la prima asta della stagione ael “Taiyo no Tamago” (“uovo del Sole”) sono soggetti a rigorosi criteri di selezione.
Altri frutti popolari, come i meloni Miyazaki, sull’isola di Kyushu (sud-ovest), è stato raggiunto un prezzo record per il secondo anno di fila. Il fortunato acquirente è un grande.
Il prezzo sborsato (l’equivalente di circa 3’600 franchi svizzeri) equivale su per giù al salario mensile medio del Paese. Il peso minimo di 350 grammi e alto contenuto di zucchero: questi manghi labhanno un flusso delle tariffe annualmente deliranti. Il record assoluto del 2008, quando due meloni erano stati venduti per la somma di 2,5 milioni di yen (19.500 euro al cambio attuale).
Le fragole non hanno nulla da invidiare. Un marchio di lusso, particolarmente popolare quest’anno, appare come 390 euro … l’unità. Pur pagando tali somme, i giapponesi non guardano al costo di acquisto, in particolare quando offrono la frutta, un dono prezioso nell’arcipelago.
Nei reparti dei grandi magazzini dedicati o negozi specializzati, le opere d’arte della natura sono esposte come gioielli, protette da una rete bianca.
Spesso vendute singolarmente, mele, pere, pesche, uva presentano forme perfette e lasciano un gusto squisito al palato. Anche nei supermercati di base, la frutta è ancora costosa: una sola mela spesso costa l’equivalente di 2 euro. Eppure osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” in Italia diciamo che la frutta è cara.
Se amate la frutta e non potete farne a meno… beh, cominciate ad ipotecare casa vostra, come avviene in un qualunque supermercato “Tokyo food show”. Godiamo la frutta noi che possiamo!
C.S. “Sportello dei Diritti”