“Avremmo potuto ritenerci comunque soddisfatti per aver constatato, a seguito della nostra nota, l’esistenza in vita del Signor Latella Giovanni, di cui, altrimenti, solo i registri dell’anagrafe cittadina avrebbero potuto testimoniarne la presenza. E tuttavia non lo siamo! Poiché l’incauto combattente, cui è stato imposto di spingersi in una lotta non sua, a stringere tra le dita un’arma che malamente sa maneggiare e d’addentrarsi in una materia che neanche lontanamente domina, non fornisce risposta alcuna alle questioni da noi poste. Sicchè, non potendo attingere al vasto campo delle conoscenze, con acrobatico esercizio di parole si occupa della biografia altrui, nella quale, peraltro, facilmente potrebbe trovare le risposte alle sue provocazioni. Riferendoci solo agli ultimi mesi, infatti, pur animati da spirito di indagine, non ci risulta d’aver scorto il Signor Latella (ed i suoi compagni) al nostro fianco durante i sit-in da noi organizzati presso l’Aerostazione; come pure, non ci è parso di intravederlo ai diversi incontri promossi dal Comitato Pro-Aeroporto; o quando, in ultimo, abbiamo recentemente convocato tutti i Candidati al Parlamento per sensibilizzarli ad un impegno straordinario in favore del nostro Scalo. Forse Latella, in quei frangenti, era impegnato a produrre idee per la gestione e l’organizzazione delle “indimenticabili” festività natalizie culminate con l’evento di Capodanno in Piazza Duomo; o forse, ancora, a scrivere il testo delle “irresistibili” interviste andate in onda sulle emittenti nazionali. Si contenga, dunque, il signor Latella, e si faccia dire, semmai, quale sia stato l’esito del più volte annunciato Tavolo Tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e se mai esso abbia avuto luogo. Per ciò che attiene ai sensi di responsabilità istituzionale e all’astensione da qualsiasi strumentalizzazione politica di una vicenda assai drammatica per la Nostra Reggio, cui l’audace “portavoce” fa riferimento, è utile ricordare che la perdurante inerzia (assai più dannosa di ogni eventuale contrapposta idea) è stata vinta solo grazie alla minoranza in Consiglio Metropolitano, la quale si è peraltro distinta per la opportuna mozione poi approvata. Ci si fermi al dato politico, pertanto, senza vaniloqui. E il dato è questo: vi è stato il tempo utile (tra la redazione del Piano Nazionale degli Aeroporti e la successiva approvazione) per “disegnare” e “negoziare” la valenza strategica dell’Aeroporto dello Stretto, in quanto scalo di interesse interregionale nella prospettiva della conurbazione della “Città dello Stretto”. E chi lo poteva e doveva fare non lo ha fatto!
Giuseppe Bombino
Presidente Parco Nazionale dell’Aspromonte