“Più che un nuovo esecutivo, quello varato dal Presidente Oliverio sembra un aggregazione di commissari liquidatori cui verosimilmente spetterà il compito di sigillare un’esperienza politico-amministrativa, la sua, ampiamente bocciata dai calabresi. D’altro canto I risultati del 4 marzo sono stati impietosi nei confronti di una compagine politica che ha deluso per mancanza di risultati e perché ostaggio delle solite famiglie politiche, le stesse che l’ex segretario Renzi aveva promesso di allontanare dalla vita politica della Calabria con il lanciafiamme salvo lasciarle dove sono, a dettare legge in giunta e nei dipartimenti. Senza contare il sottogoverno. Non sarà questo mezzo rimpasto a salvare un cammino politico accidentato e a rilanciare le quotazioni di una presidenza macchinosa e frenata dalla politica dei veti incrociati tra bande del Partito Democratico. Non possiamo neanche affermare che la montagna abbia partorito i topolini perché la stessa sta franando. Questo nuovo, anonimo esecutivo sarà per noi uno stimolo in più per cominciare a lavorare ad un’alternativa vincente ma soprattutto efficiente da offrire ai cittadini calabresi delusi dal governo dell’immobilismo su tutti i fronti. Il rilancio del lavoro, delle politiche comunitarie, dei servizi sociali insieme a una rinnovata sanità e alla lotta serrata agli sprechi saranno i cardini della Regione che stiamo iniziando a costruire dalla base.”