Le condizioni attuali dell’aeroscalo reggino e le varie vicissitudini passate che ne determinano quotidianamente uno stato di malessere quasi irreversibile, oggi, paradossalmente, determinano discussioni di rilancio e di misure speciali (senza esporre però quali esse siano) nel tentativo di coinvolgere parlamentari e consiglieri regionali reggini in una serie di “incontri” dal valore effettivo pari a zero. Ho volutamente evitato di prendere parte al consiglio metropolitano di ieri pomeriggio convocato dal Sindaco Falcomatà, il quale, non per sua decisione ma su mandato dell’intero Consiglio Metropolitano, ha chiesto una “legittimazione inopportuna” a chi le sorti dell’aeroporto stanno veramente a cuore. Non so se in assenza di una mozione particolarmente “semplicistica” e molto personalizzata sulla figura del sindaco, tale invito sarebbe mai stato formulato, sicuramente siamo ben oltre il tempo regolamentare previsto e chi, come me, ha interlocutori politici nazionali ed istituzionali capaci e lealmente interessati alla vicenda, di sicuro in questi mesi non è rimasto semplice spettatore. Sorrido davanti ad una mozione consiliare di conovocazione, votata all’unanimità, basata su considerazioni politiche di parte (del sindaco) come strumento di risoluzione, mentre al suo interno si deresponsabilizza una compagnia di bandiera ridotta al “lumicino” e si omaggiano interventi “salvavita” dell’esercizio provvisorio come se fossero stati dettati dalla magnanità di qualcuno e non dal senso del dovere che le amministrazioni HANNO verso la propria comunità. Una mozione che attacca Regione e Sacal ed esalta la “tenacia” del primo cittadino, le sue qualità di “piantonatore”, si preoccupa della scelta di Ryanair di volare da Crotone ed allude ad un complotto su larga scala, citando addirittura Pio XI ..(a pensare male si fa peccato…). Se questa è una mozione costruttiva, io non ci sto. Da qui si comprende l’assenza della Giunta Regionale e, soprattutto, dell’Amministratore di SACAL, il dottor De Felice che, in Commissione di Vigilanza del Consiglio Regionale, ha manifestato grande disponibilità verso Reggio Calabria e grande professionalità, evidenziando di conoscere bene molte dinamiche gestionali. Troppo comodo, e molto furbo, cercare una legittimazione ampia invitando ad un tavolo spoglio di idee e di progetti, illustri ospiti ed autorevoli rappresentanti amministrativi della provincia intera e chiedendo loro di portare misure ed azioni che compongano un piano utile al rilancio del “Tito Minniti”. Oggi le passerelle sono finite e l’avvicendarsi di nuove figure di Governo lascia presagire che presto ci saranno novità positive per tutto il comparto aeroportuale calabrese, soprattutto reggino, e chi ieri ha cercato soluzioni concrete, senza ostentare risibili e deludenti obiettivi in discutibili e provocatorie conferenze stampa, di sicuro non aspetta convocazioni una-tantum salva-elettorato per mostrare il proprio operato. La sinergia con i colleghi parlamentari del Cdx calabrese e gli strumenti ministeriali che invertiranno la tendenza del precedente governo PD (ricordo l’esclusione di Reggio Calabria dal piano stategico di Alitalia), porteranno in riva allo stretto le condizioni che un’area Metropolitana merita di avere. Chi fino ad oggi, pur avendo un ministro “amico” sulla carta, si è lasciato ammaliare da frasi fatte e da promesse inutili, eviti di cercare legittimazioni politiche e rivalse amministrative su vicende talmente gravi e compromesse da ledere il diritto fondamentale del cittadino reggino a muoversi “liberamente” come ogni altro abitante di questo Paese. Parlare di comarketing mentre la nostra città smarrisce l’appetibilità turistica necessaria è semplicemente paradossale.