Roma 19:05 – La lunga giornata politica del secondo turno di consultazioni al Quirinale. Come ci si aspettava i cosiddetti “fuochi artificiali” si sono visti con le dichiarazioni dei “big” della politica. Il pomeriggio è iniziato con la salita al colle della delegazione PD capeggiata dall’ormai famoso traghettatore Martina il quale ha ribadito al capo dello Stato il proprio ruolo di minoranza. Anche alla luce di quanto avviene in Siria- ha detto Maurizio Martina al termine del colloquio – “occorre che le forze che hanno prevalso la smettano col tira e molla, le tattiche, i tatticismi, i personalismi estremi e la grande incertezza che stanno generando” dicendo se sono in grado di essere “all’altezza della situazione; Il Paese ha il bisogno di scelte chiare: chi ha prevalso ha il dovere di dire cosa vuol fare senza continuare con i balletti di polemiche pubbliche che nascondono solide intese di occupazione” di incarichi. Il grande “show” lo ha dato in seguito il Cavaliere, Silvio Berlusconi, il quale non è riuscito a non dire la sua e a non “dirigere” come un maestro d’orchestra, le dichiarazioni del centrodestra agendo come un espertissimo “maestro di cerimonie” ha introdotto le dichiarazioni di Matteo Salvini e riuscendo, anche se in disparte, a focalizzare l’attenzione visiva su di lui. “Se continuasse il gioco delle tattiche politiche e dei veti mentre gli italiani soffrono vuol dire che la richiesta di cambiamento” emersa dalle elezioni del 4 marzo sarebbe “è stata disattesa. Speriamo non sia così per l’Italia, per noi è il valore più grande. Ci aspettiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento 5 Stelle altrettanta responsabilità nei confronti del paese” di quella che il centrodestra sta dimostrando. “Abbiamo fiducia nella saggezza e nell’equilibrio del presidente della Repubblica a cui abbiamo rappresentato una serie provvedimenti che gli italiani aspettano. Per quanto riguarda la Siria pur ribadendo gli obblighi alla lealtà alleanza Atlantica siamo fortemente contrari qualsiasi azione unilaterale”, Queste le parole di Matteo Salvini. Ma ecco che, mentre Salvini e la Meloni escono di scena, riappare il guizzo che ormai il Cavaliere sembrava aver messo da parte negli ultimi tempi, prendendo in mano il microfono e chiudendo le dichiarazioni con queste parole, apparendo come un vecchio padre di famiglia: “Mi raccomando fate i bravi e sappiate distinguere i veri democratici da chi non conosce l’abc della democrazia…”, verrebbe da aggiungere <<a buon intenditor…>>.