Questa mattina, il giudice istruttore del Tribunale del Vaticano, ha emesso un mandato di cattura a carico di un monsignore, ex funzionario della Nunziatura di Washington. Il provvedimento è stato eseguito dalla gendarmeria vaticana. L’arresto, per possesso di ingente materiale pedopornografico, giunge al termine di un’indagine avviata dal promotore di giustizia della Città del Vaticano, a seguito della denuncia pervenuta per via diplomatica dal governo degli Stati Uniti. La notizia è stata resa nota dalla Sala stampa vaticana.
Il reato: Il reato di pedopornografia è previsto dalla Santa Sede nella legge numero VIII del 2013. La legge, tratta del reato di pedopornografia negli articoli 4, 10 e 11, che riguardano definizione del reato, atti di pedopornografia e detenzione di materiale pedopornografico. Nel dettaglio, il comma 3 dell’ art.10 prevede che «chiunque con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce, divulga, trasmette, importa, esporta, offre, vende o detiene per tali fini materiale pedopornografico, ovvero distribuisce o divulga notizie o informazioni finalizzate all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro duemilacinquecento a euro cinquantamila». Il comma 5 prevede che «nei casi previsti dai commi 3 e 4, la pena è aumentata ove il materiale sia di ingente quantità».
L’arresto: Il promotore di giustizia ha aperto il fascicolo dopo che lo scorso 21 giugno, il Dipartimento degli Stati Uniti, aveva notificato il possibile reato. Il Monsignore a fine settembre aveva ricevuto un mandato d’arresto in Canada, a Ottawa, per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Il sacerdote, richiamato in Vaticano, è stato ospitato presso il Collegio dei Penitenzieri. Stamani l’arresto da parte del Vaticano. L’imputato è adesso detenuto in una cella della caserma del Corpo della Gendarmeria, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
MS
