Roma 21:05 – Chiusa con un nulla di fatto la seconda ed ultima tornata di consultazioni politiche al Quirinale. “Nessun partito e nessuno schieramento dispone da solo dei voti necessari per formare un governo e sostenerlo ed è indispensabile quindi, secondo le regole della nostra democrazia che vi siano intese tra più parti per formare una coalizione che possa avere una maggioranza in Parlamento. Nelle consultazioni in questi due giorni questa condizione non emersa”, queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale concludendo afferma che lascerà “decantare” le riflessioni e proposte effettuate dai vari partiti, facendo sì che riflettano bene sulle decisioni da prendere e sulla possibilità di fare o meno intese politiche. Per il Pd Martina, il temporaneo segretario del partito, per ora chiude a qualsiasi ipotesi di governo con il M5s affermando di voler fare opposizione per i prossimi anni. “Abbiamo detto al presidente Mattarella che sentiamo tutta la responsabilità di esser la prima forza politica di lavorare il prima possibile per assicurare una maggioranza ad un governo del cambiamento”, ha detto il leader del M5S Luigi Di Maioal termine delle consultazioni al Colle. “Come ho ribadito durante tutta la campagna elettorale, abbiamo ottenuto 11 milioni di voti su una posizione ben precisa che abbiamo ribadito al presidente anche sulla politica estera. Con noi al governo l’Italia resterà alleata dell’Occidente nel Patto atlantico, nell’Unione europea e monetaria: è questo l’obiettivo”. Poi precisa di non voler ne spaccare il Pd ne la coalizione di centrodestra però non riconoscendola perché non solo si sono presentati alle elezioni con tre candidati premier ma perché si sono preparati alle consultazioni separati. FI dopo le consultazioni, per voce del “Cavaliere” sostiene che il governo “dovrà partire da chi ha vinto le elezioni, cioè il centrodestra e dal leader della coalizione vincente, cioè la Lega”. “Non siamo disponibili a un governo fatto di pauperismi e giustizialismi e populismi e odio che innescherebbe una spirale recessiva e di tasse elevate con fallimenti a catena anche nel settore bancario”. “Siamo disponibili con presenze di alto profilo a soluzioni serie e credibili in sede europea. Su questo siamo disposti a dialogare”. Chiara la posizione della Lega e di Salvini: “Lavoriamo per un governo che duri almeno cinque anni, Continuerò a incontrare tutti a partire da centrodestra, prima forza in parlamento ma andiamo in Parlamento se abbiamo numeri certi; Faremo di tutto – ha detto – per dare un governo che duri 5 anni ovviamente partendo dal centrodestra coinvolgendo M5s, senza altre soluzioni temporanee e improvvisate, vediamo se si riesce a trovare una quadra”. Concludendo che in Parlamento si andrà solo se ci saranno numeri certi e maggioranza sicura (Ansa.it). Quindi, come già scritto in apertura, un chiaro nulla di fatto è il risultato delle due giornate di consultazione.