Roma 16:20 – Dopo l’avvenuta elezione dei Presidenti di Camera e Senato ora il tempo sarà dedicato al disbrigo delle elezioni delle altre cariche , di grado inferiore, alle due camere per poi cominciare le consultazioni per un possibile incarico di governo. La prossima mossa, quindi, spetterà al Quirinale ma di sicuro avverrà, come già preannunciato, dopo le festività pasquali. Comunque sia oggi è il turno di Matteo Salvini a parlare di possibili scenari futuri, alleanze e governi più o meno fantasiosi. “Il problema non è la persona. Il problema è il programma. E chiunque ci sostenga e ci aiuti a realizzare questo programma farà parte della maggioranza. Io sono pronto, non escludo nulla, neanche in caso di altre eventualità. Non abbiamo mai parlato di governo con i 5 stelle. Il che non esclude che un domani, se si facesse un accordo, si possa lavorare insieme”. Questa le parole, abbastanza “controcorrente” e con toni pacati e non urlati, espresse dal leader della Lega. Secondo Salvini, in ogni caso l’eventuale alleanza sarà “su un programma di centrodestra, dove ci sono le idee della Lega. Lo offriremo ai 5 stelle e a tutti gli altri e perché no, anche al Pd, anche se penso sia difficile si possa governare con chi ha governato negli ultimi 5 anni”. Ormai Salvini parla da leader non solo della Lega ma di tutto il centrodestra non dimenticando il suo alleato Silvio Berlusconi che per lui è Forza Italia e, nell’elezione dei presidenti di Camera e Senato, ha dimostrato di avere perfettamente idea di cosa vada fatto e di avere il controllo del suo movimento. Dai microfoni di Telelombardia ha reso onore ai cinquestelle elogiando il comportamento tenuto fin qui dai vertici del Movimento . In merito alla possibilità di un esecutivo esclusivamente composto da M5S e Lega ed al paragone berlusconiano all’ircocervo (animale fantastico metà capra e metà cervo), Salvini lo vedrebbe più come ” il sarchiapone di Walter Chiari, che è un’altra cosa”. Salvini sottolinea quindi che “chi ci ha votato ci ha dato fiducia per fare delle cose” e su questo “vediamo in Parlamento chi ci sta”. In un momento di “umiltà” politica, Salvini sottolinea che “Non è o Salvini o la morte”, aprendo alla possibilità che invece di premier lui diventi “solamente” ministro. “A me interessa che l’Italia cambi. Sono pronto a metterci la faccia in prima persona e lavorare 24 ore su 24. Ma siccome voglio il cambiamento non e’ o Salvini o la morte” (TgCom24).