Con era digitale si intende la fase culturale che, essendo strettamente correlata all’ utilizzo di nuove tecnologie, ha profondamente cambiato gli stili di vita, apprendimento, comunicazione e interazione tra le persone, modificando persino le modalità di comunicazione tra lo Stato e i cittadini e apportando grandi trasformazioni nel mondo economico, produttivo, del lavoro. La più promettente delle attività associate alla digitalizzazione è il commercio elettronico, o e-commerce, cioè l’attività commerciale effettuata mediante tecnologie informatiche. Possiamo definire commercio elettronico qualsiasi tipo di transazione finalizzata alla vendita di un prodotto o di un servizio in cui gli attori interagiscono elettronicamente tramite il World Wide Web anziché attraverso contatti fisici. Si tratta di una modalità di attivazione delle relazioni di scambio tra offerta e domanda resa possibile dall’evoluzione :
-della tecnologia (Internet, Intranet, personal computer, modem, smartphone, tablet..),
-della cultura (alfabetizzazione informatica, disponibilità a effettuare acquisti e vendite a distanza rinunciando a contatti fisici o limitando questi ultimi, abitudine a utilizzare strumenti di pagamento elettronici quali carte di credito, ecc…),
-della legislazione (direttive comunitarie in materia di vendite fuori dei locali commerciali anche telematiche, incentivi fiscali alle imprese che attivano formule di commercio elettronico),
-dei sistemi che tutelano la sicurezza delle transazioni.
Nel 2017 in Italia, secondo i dati resi noti dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano, i pagamenti digitali con carta sono aumentati di oltre il 10%, raggiungendo i 220 miliardi di euro. E i Mobile Proximity Payment, ossia i pagamenti effettuati presso i punti vendita attraverso gli smartphone, nel 2017 hanno registrato 70 milioni di transato, in netta crescita rispetto ai 10 milioni scarsi del 2016. “I new digital payment stanno trainando il settore e sono cresciuti del 50% anche nel 2017 ” spiega Ivano Asaro, responsabile dell’osservatorio del Politecnico di Milano. Si stima che nel 2020 il transato potrebbe valere dai 3,2 ai 6,5 miliardi di euro.Tra i servizi che permettono di pagare con lo smartphone, tramite ovviamente la propria carta di credito memorizzata nello stesso, l’ ultimo arrivato in ordine di tempo è Samsung Pay. L’app dei coreani, a differenza di quella precedente lanciata da Apple che supporta solo la tecnologia Nfc, è compatibile anche con quella Mst, ossia quella dei Pos più vecchi che sono però anche i più numerosi e quindi funziona con quasi tutti i terminali di pagamento. La sicurezza è garantita dalla necessità di autenticare ogni transazione con un pin numerico o con la propria impronta digitale o con la scansione dell’iride. Il sistema è disponibile solo per i modelli Samsung Galaxy più recenti dall’S9+, al Gear. Tra i partner ci sono tutti i maggiori istituti bancari e i colossi della grande distribuzione che permetteranno di caricare sul sistema anche le proprie carte fedeltà.
MS