La Francia scende in piazza contro la politica economica del Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, proprio nell’anniversario del 22 marzo 1968.
22 marzo 1968 : In Francia la rivolta ebbe origine da un progetto governativo di razionalizzazione delle strutture scolastiche . Il piano di riforma scolastica prevedeva, al termine degli studi secondari, un esame supplementare che avrebbe ridotto considerevolmente il numero degli studenti universitari e consentito l’accesso solo agli studenti più dotati e meritevoli.L’approvazione di questo piano, rientrante in uno più ampio chiamato piano Fouchet, provocò un’immediata risposta da parte delle masse studentesche e gli studenti e i professori progressisti dell’università di Nanterre decisero di scioperare. La protesta si allargò rapidamente e il 22 marzo prese il via il movimento più noto tra quelli sorti nella primavera del 1968. Questo movimento era capeggiato da un giovane anarchico, Daniel Cohn-Bendit, e denunciava l’esistenza di un’unica condizione di oppressione che accomunava studenti e operai.L’agitazione studentesca diventò acuta, a inizio maggio, alla Sorbona e a Nanterre. I motivi di fondo erano anche l’inadeguatezza delle istituzioni, la richiesta di una maggior partecipazione studentesca alla gestione degli atenei, la ribellione alla dittatura «baronale». Ben presto le motivazioni politiche e ideologiche presero il sopravvento. L’occupazione alla Sorbona da parte degli studenti (2 maggio) rappresentò il momento di rottura contro ogni forma di imposizione, contrassegnato da scontri con la polizia. Il 6 maggio manifestarono a Parigi 15.000 persone e il giorno dopo 50.000. I loro slogan erano «l’immaginazione al potere», «siamo tutti indesiderabili», «vietato vietare», «siate ragionevoli, chiedete l’impossibile». Era una continua improvvisazione che rifiutava una logica perbenista e borghese dilagante .
22 marzo 2017: E’ un giorno particolare per Emmanuel Macron, presidente della Francia . I ferrovieri, gli insegnanti e i controllori del traffico aereo hanno protestato oggi contro la sua riforma del pubblico impiego. Il 30% dei voli in arrivo e in partenza dall’ aeroporto di Parigi hanno subito cancellazioni, così come il 60% dei treni ad alta velocità e il 75% delle corse degli intercity. I ferrovieri, in particolare, stanno ingaggiando una vera “guerra” con l’Eliseo, proclamando ben 36 giorni di agitazioni da qui al mese di giugno, con il serio rischio di paralizzare la Francia se non dovessero essere ascoltate le loro ragioni.Ad essere contestato è il piano del governo, che per decreto intende tagliare entro il 2022,di 122.000 unità, i dipendenti pubblici statali , al contempo eliminando lo status di lavoro garantito a vita e alcuni trattamenti pensionistici favorevoli, come quelli di cui beneficiano i 260.000 ferrovieri della SNFC, società altamente indebitata, i cui dipendenti riescono ad andare in pensione dai 50 anni in poi e che rischiano di vedere abolito il loro Statuto dei Lavoratori andando incontro ad un processo di privatizzazione del comparto con la conseguenza, in nome del contenimento dei costi e del miglioramento del servizio, di licenziamenti facili e condizioni contrattuali fragili . Ovunque oggi, i dipendenti pubblici e i lavoratori delle ferrovie, hanno protestato insieme a operatori sanitari, ma anche a pensionati , giovani e studenti, contro le riforme economiche volute dal governo e contro il metodo utilizzato di far passare dette riforme usando i decreti piuttosto che il voto del parlamento . A Montpellier, alla fine della manifestazione, un pensionato brandiva un cartello che diceva “corro meno rapidamente che nel 68 ma gemo più forte”, in riferimento alla mobilitazione degli studenti di Nanterre con la quale iniziò il maggio del 68, cinquanta anni fa.Intanto tra autorità e organizzazioni dei lavoratori è battaglia dei numeri: per i sindacati a Marsiglia hanno manifestato 55mila persone, mentre la polizia ha stimato 9400 persone.Secondo la Confédération générale du travail (Cgt), al corteo dei ferrovieri, per le strade di Parigi, hanno partecipato 25mila persone.Non sono mancati neanche gli scontri. A Parigi, rappresaglie tra giovani incappucciati e polizia sono scoppiate vicino a Place de la Nation. Incidenti anche a Nantes, con arresti. Circa 180 dimostrazioni sono state annunciate in Francia dai sette sindacati del servizio pubblico (CGT, FO, FSU, CFTC, Solidarietà, FA-FP e CFE-CGC) per chiedere, tra l’altro, un aumento del potere d’acquisto.”Non ci può essere la Repubblica senza una forte spina dorsale, e la spina dorsale è il servizio pubblico”, ha martellato il leader del sindacato FO, Jean-Claude Mailly. “Continueremo a riformare la Francia in profondità, con la certezza che il nostro paese ha bisogno di questa trasformazione per recuperare terreno”, ha replicato invece il presidente Macron.
MS