Mi viene chiesto, dopo la mancata approvazione del piano di riequilibrio a vent’anni, se sono ancora ottimista e se posso ancora affermare che, al piano, Messina può ancora rinunciare. Ebbene la risposta è si ad entrambi le questioni. Vi dico perché. La massa passiva attualizzata è di complessivi 340 milioni, contro i 425 dell’ultima rimodulazione, così suddivisi:
DENOMINAZIONE IMPORTO AGGIORNATO
1) FONDO RISCHI STRAORDINARI € 21.408.942,00
2) DEBITI FUORI BILANCIO € 87.183.218,49
3) DEBITI FUORI BILANCIO CON PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI IMPUGNATI/OPPOSIZIONE € 40.727.983,22
4)DEBITI FUORI BILANCIO POTENZIALI € 77.960.300,46
5) DEBITI MESSINAMBIENTE € 30.000.000,00
6) DEBITI AZIENDA TRASPORTI –DISAVANZI DI GESTIONE € 32.435.044,92
7) DEBITI POTENZIALI DERIVATI € 9.873.088,23
8) RESTITUZIONE FONDO EX D.L.174 €11.545.395,89
9) DISAVANZO RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO € 28.938.783,33
TOTALE € 340.072.756,54
Ora, tutte le voci della tabella, tranne la 2 per i debiti fuori bilancio, trovano copertura negli attuali e prospettici equilibri di bilancio. La voce 2, invece, cioè i debiti fuori bilancio, per 87 milioni, trova, nelle nostre previsioni, copertura dal fondo di rotazione, che sarà erogato dal Mininterno non appena approvato il piano. Ora, se si uscisse dal piano, bisognerebbe trovare, solo, il modo di rateizzare gli 87 milioni con i creditori, ma sarebbero comunque ulteriori lacrime e sangue per la città. Ecco perché è preferibile continuare il percorso del riequilibrio. Non solo, se il riequilibrio fosse (non è ancora detto che non ce la facciamo) spalmato in venti anni, avremmo la possibilità di comunque saldare anche i debiti fuori bilancio, senza inginocchiare ulteriormente l’asfittica economia locale, a vista (approvazione piano) e di “investire” in ulteriore spesa corrente circa 15 milioni di euro anno. Questo è quanto!