Prima lo scippo della sede principale dell’Agenzia dei Beni Confiscati, poi la Zes, nata in Calabria per sostenere il Porto di Gioia Tauro e la cui perimetrazione invece di essere ampliata, soprattutto verso i territori della Città Metropolitana come sarebbe stato logico, viene invece estesa nel nord della regione e infine l’Agenzia delle Dogane che da Reggio, nell’ambito di una riorganizzazione territoriale, si vuole spostare a Catanzaro. Non bastassero tutti i problemi che dobbiamo affrontare (la pressione fiscale più alta d’Italia, la maggiore disoccupazione giovanile, la più bassa occupazione, le infrastrutture pressoché inesistenti, i trasporti e collegamenti precari e insufficienti, la soffocante presenza della criminalità organizzata) dobbiamo pure assistere a questa spoliazione continua che tende a smantellare il poco che è rimasto a una città sempre più agonizzante. Non è sicuramente questa la strategia per sostenere lo sviluppo di quella che è ormai diventata, secondo tutti gli indicatori economici e sociali, il fanalino di coda dell’Italia e dell’Europa. Non è questo che i reggini onesti si aspettano dalle Istituzioni nazionali, regionali e locali che dovrebbero governarli e tutelarli. Reggio sta continuando a percorrere una ripida china che la farà cadere, a meno di un deciso cambio di rotta, in un baratro dal quale le sarà impossibile risalire. È ora di dire basta a questo continuo e strisciante saccheggio e Confesercenti Reggio Calabria sarà in prima fila in tutte le sedi pronta a far sentire la propria voce per proteggere gli interessi degli imprenditori e dei cittadini di Reggio.