Calabria: investimenti per oltre 12,5 milioni di euro per università e mondo della ricerca

Stanziate dalla Regione importanti risorse alle Università calabresi per innalzare il livello della produzione scientifica di dottorandi e favorire il reclutamento nel sistema della ricerca regionale di giovani brillanti con esperienze internazionali. Prendendo atto del lavoro della Commissione di valutazione, il Dipartimento Presidenza ha approvato, infatti, la graduatoria che decreta in esecuzione del Progetto strategico CalabriAltaFormazione un investimento da circa 12,5 milioni di euro per i quattro atenei regionali. A valere su risorse del POR 14-20, asse 12 “Istruzione e Formazione”, sono previste due linee d’azione complementari e strutturalmente integrate in una più ampia strategia di internazionalizzazione degli atenei beneficiari rientranti nelle attività post lauream: la mobilità internazionale per dottorandi; gli assegni di ricerca/ricercatori a tempo determinato. La gestione, previa stipula di apposita convenzione, è affidata direttamente alle Università. Per “mobilità internazionale” si intende un periodo di formazione presso organismi internazionali di riconosciuto prestigio scientifico, accompagnati da periodi di rientro nelle Università. Ogni mobilità è regolamentata da un manifesto di selezione che ne specifica tempistiche, requisiti, modalità di candidatura. Per “assegni di ricerca” invece le università e gli altri organismi di ricerca, nell’ambito delle disponibilità di bilancio, possono conferire assegni per lo svolgimento di attività di ricerca. Gli assegni hanno durata compresa tra uno e tre anni e possono essere rinnovati nel limite massimo di quattro anni ad esclusione del periodo in cui l’assegno è stato fruito in coincidenza con il dottorato di ricerca, nel limite massimo della durata legale del relativo corso. Il titolare in servizio presso amministrazioni pubbliche può essere collocato in aspettativa senza assegni. Gli assegni di ricerca sono attribuiti dalle Università e dagli altri organismi di ricerca assicurando, con proprie disposizioni, idonee procedure di valutazione comparativa e pubblicità degli atti. Le prove d’esame consistono nella valutazione dei titoli presentati dai candidati e nel colloquio. L’attività si svolge sotto la direzione di un responsabile scientifico che indirizza lo svolgimento del programma di formazione e ricerca. Per “i ricercatori a tempo determinato” si intende un lavoratore che svolge attività di ricerca scientifica e/o tecnologica in maniera autonoma oppure in svariati possibili ambiti all’interno di centri di ricerca. In Italia esistono figure professionali espressamente denominate ricercatori sia all’interno dell’Università che negli enti di ricerca. I destinatari devono essere scelti mediante procedure pubbliche di selezione. I contratti sono distinti in Ricercatori a Tempo Determinato di tipo A e in Ricercatori a Tempo Determinato di tipo B. Ogni Università può prevedere più progetti di cui almeno il 70% relativo alle aree di specializzazione individuate in S3. Destinatari dell’aiuto economico sono quindi dottorandi, studenti, ricercatori, studiosi in possesso dei requisiti necessari per accedere ai percorsi di mobilità internazionale, assegni di ricerca e RTD di tipo A secondo quanto previsto dalla normativa nazionale di settore. I destinatari devono essere nati in Calabria o qui residenti da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda di partecipazione ai bandi degli atenei. “Dal 2015 abbiamo aumentato – dice il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio – la disponibilità finanziaria per le borse di studio, destinando oltre 2,5 milioni annui agli atenei regionali e garantendo negli anni accademici 2015-2016 e 2016-2017 l’attivazione di 1375 borse per giovani meritevoli e in possesso dei requisiti. L’impegno dell’amministrazione regionale verso i giovani e gli studenti prosegue nel settore dell’alta formazione: 125 voucher per master di I e II livello sono ammessi a finanziamento nel 2017 e ora, con questi interventi, rafforziamo e sosteniamo il mondo della ricerca. Investire sull’alta formazione è il modo migliore per sostenere i nostri giovani nelle sfide che sono chiamati ad affrontare nel mondo del lavoro ed aiutare il nostro tessuto produttivo ad accrescere la propria competitività avvalendosi di professionalità sempre più specializzate e qualificate”.

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