L’atteso appuntamento del Festival Euromediterraneo di Altomonte ritorna dal 21 al 25 marzo per una “edizione speciale di Primavera” con incontri di musica, parole e visioni; incontri d’amore, viaggi, connessioni culturali “e di una matita”. Già, una matita. La matita è il primo strumento che da bambini prendiamo in mano per rappresentare il mondo che viviamo. La matita è come il jazz che non è definitivo ma in continua evoluzione e contaminazione. Con la matita si disegna, si scrive ma si può cancellare ritornare indietro e ripartire. Uno strumento che è il simbolo del divenire così come le connessioni culturali il tema di quest’anno del festival Euromediterraneo. Le connessioni culturali sono il simbolo dell’incontro e della contaminazione felice, questo il messaggio che semineremo in questi giorni di marzo per finire la programmazione 2017 del festival ma anche per dare il via all’edizione 2018 che sarà incentrata fortemente sul realizzare concretamente la Fabbrica Culturale, progetto già iniziato progettualmente nell’edizione 2017 ma che nel 2018 diventerà tangibile. Questa edizione primaverile del divino Jazz sarà un viaggio nella diversità artistica e musicale, ma anche per celebrare la creatività, ecco perché abbiamo scelto come guida una matita. La matita dei viaggiatori del grand tour con cui ci hanno trasmesso i disegni dei luoghi visitati. Disegni che il 21 marzo verranno esposti nella mostra i luoghi del grand tour all’interno del chiostro dei Domenicani insieme con la mostra sui riti della settimana santa mostre che daranno inizio ai 5 cinque giorni di eventi. Sempre il 21 a seguire Marcostefano Gallo, scrittore, voce e autore della band Noir Col, presenterà il suo romanzo “Circo Dovrosky”, pubblicato da Ferrari Editore, con un reading concerto. Musica e parole ci descrivono una storia fatta di destini che si incontrano e di racconti che portano verso altri racconti. “Circo Dovrosky” è un romanzo ricco di emozioni, segreti e colpi di scena, scandagliato da un ritmo circolare che trasporta il lettore nel fiabesco mondo circense russo ma anche tra le profonde lacerazioni della seconda guerra mondiale. La matita quella raccontata da Michele D’Ignazio in “Storia di una matita. A casa”. Il libro di cui parlerà ad Altomonte giovedì 22 marzo. Michele D’Ignazio, autore Rizzoli, racconterà il suo ultimo libro “Storia di una matita. A casa” con uno spettacolo-presentazione del terzo capitolo di un longseller amato da grandi e piccini. Sempre giovedì 22 marzo nel Chiostro, dopo l’incontro con Michele D’Ignazio, toccherà alla musica dei Jazz Open Sound Group a farci navigare tra le onde del jazz. La band, che ha alle spalle diversi prestigiosi festival, propone un progetto di musica jazz, swing manouche, bossa nova, latin samba e soprattutto propone uno stile di musica jazz molto fruibile all’orecchio di chi ascolta. Venerdì 23, sarà sempre una matita a dare inizio alle attività, la matita degli storyboard dei racconti dei partecipanti a “Ciak Borghi narranti – Docufestival” in collaborazione con il sito www.leggoscrivo.com, a cui seguirà “Tango mon amour”, per viaggiare tra sensualità e passione con il ritorno del gruppo dei Sertango e dei danzatori di Divina Tango nella serata. I Sertango, ispirandosi agli ensemble di Astor Piazzolla e Richard Galliano, si esibiranno in un tango elaborato, dal carattere forte e impetuoso, avvolto sempre da un suono sensuale e ricco di lirismo, in cui confluiranno elementi legati alla tradizione tanghera, al folklore e al mondo del jazz in cui l’aspetto della creazione estemporanea viene sempre affrontato con discrezione e senso misurato rispetto alla scrittura compositiva dei brani.