8 Marzo: essere donna oltre i clichè

“La donna ha un potere singolare formato dalla realtà della forza e dall’apparenza della debolezza.” (Victor Hugo)

 

Dal 1909 al 1917.

Dal “woman’s day “americano per il riconoscimento del diritto di voto femminile, alla Rivoluzione russa  per la promozione della parità tra uomini e donne.

Partendo da queste date storiche, l’8 marzo di ogni anno si festeggia ‘la Festa della donna’, in realtà Giornata internazionale della donna – questo il nome ufficiale della ricorrenza – .

La celebrazione è nata per non dimenticare sia le conquiste economiche, sociali, politiche, lavorative, ottenute dalle donne nel corso del tempo, sia purtroppo le negazioni, le discriminazioni e le violenze subite tuttora nel mondo.

Di donne ne hanno scritto tanti. Tanto.

Di donne ne hanno scritto tutti, in epoche diverse e con diverse connotazioni.

Ma essere donne oggi vuol dire molto di più di quanto spesso viene raccontato: vuol dire avere il coraggio di affrontare la vita con quella forza interiore che da sempre le contraddistingue, quella forza che sa guardare oltre gli ostacoli quotidiani, sapendo che ogni linea di arrivo è anche linea di partenza verso nuovi traguardi, vuol dire smettere di mostrare le proprie lacrime agli occhi di chi non sa vederle e sorridere andando avanti.

Essere donna significa smettere di riflettere nei propri sguardi ogni scelta imposta dall’esterno, smettere di identificarsi con i limiti che la storia ha imposto al sesso non a caso definito “debole” da chi, forse, ne temeva il potenziale.

Significa lottare affinché il mondo le porti rispetto e non compassione.

Significa smettere di sentirsi in difetto se non si rientra in schemi antichi, se non si hanno figli, se non si ha un compagno, se non si impiega il proprio tempo per curare la casa,il “focolare domestico”, perché si è scelto di dedicarsi al lavoro o ad altre passioni, perché si è scelto di farsi guidare da un cuore libero che impone regole diverse da quelle precostituite alle quali ci hanno da sempre abituato.

La natura femminile non è quella dell’obbedienza, né quella di vivere una parità esasperata che strozza l’anima e toglie identità, la natura della donna è quella di poter vivere con serenità e profondo amore il proprio essere. O meglio la propria essenza. Senza più parlare. Senza più bisogno di spiegare….

MS

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