Elezioni 2018: M5S primo partito, Lega su scala nazionale. PD in caduta libera. CDX prima coalizione

08.40 – I risultati delle elezioni politiche conclusesi ieri notte hanno sancito il M5Stelle primo partito d’Italia (32,5% C -32,4% S), una affermazione ampiamente prevista ed al sud plebiscitaria nonostante la campagna elettorale abbia avuto toni accesi e spesso sopra le righe.  La vera sorpresa di questa tornata elettorale è stata la Lega di Matteo Salvini, partito che era arrivato nelle mani di quest’ultimo, 4 anni fa circa, al minimo storico di preferenze, quasi il 4%, e con degli scandali sulle spalle. Oggi grazie alla politica della coerenza portata avanti dal suo nuovo leader si ritaglia una fetta sostanziosa anche a livello nazionale (17,7% C e 16,2% S) ed intercetta gli scontenti dai vecchi partiti. Nella strategia di Salvini importante anche l’alleanza, sulla base di programmi molto simili, con piccoli partiti come il Movimento Nazionale per la Sovranità soprattutto da Roma in giù. Crollo verticale per il PD, il partito dell’ultimo governo paga evidentemente le scelte politiche degli ultimi anni, durante i quali non è stato capace di invertire come promesso agli italiani, e si assesta adesso attorno un “piccolo” 19,2% S e 19,00% C. Anche Forza Italia va sotto le previsioni del Cavaliere e perde la leadership all’interno della coalizione di CDX. Quest’ultima la più votata nello scacchiere politico con il 36% alla Camera dei Deputati contro il 32% del M5S. Il partito di Berlusconi si ferma al 13,5 % C e 14,00 % al S, che ne fa comunque la quarta forza nazionale. Delusione per LEU, che si ferma molto sotto le aspettative di Grasso e compagni, 3,5% al S e 3,6% alla C, una debache importante dato che in casa di Liberi e Uguali, ci si aspettava minimo il doppio. Sotto le previsioni anche FdI di Giorgia Meloni, che si ferma ad uno striminzito, 4,1% alla C e 3,5% al S, e non riesce a dare il contributo necessario per far si che il CDX possa governare senza alleanze come invece ci si auspicava dopo le numerose riunioni. Bassa l’affluenza alle urne nonostante il trend in crescita sino alle 19.00. Ora si ragiona sulla composizione dei una possibile maggioranza per governare il Paese, manca sia alla Camera che al Senato, si attendono i risultati definitivi che non dovrebbero discostarsi dall’attuale situazione e se non per qualche piccolo punto percentuale. Non sarà un compito semplice formare il nuovo governo c’è il rischio di tornare a breve a nuove elezioni ma sarebbe auspicabile che si trovi l’intesa.

Fabrizio Pace

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