Una ricerca sulla locride educante presentata alla Goethe University di Francoforte

La buona pratica realizzata nella locride nel 2014 dall’associazione Civitas Solis e da una rete di scuole tra cui l’ITC Marconi di Siderno, l’IPSIA di Siderno e l’Istituto Comprensivo di Roccella Jonica, è stata presentata quale caso di studio alla Conferenza Internazionale delle Scienze Sociali presso la Goethe University di Francoforte all’interno di una ricerca che farà parte delle pubblicazioni della rivista scientifica del Centro Europeo per le scienze educative e la ricerca EUSER. L’esperienza, infatti, è stata presentata da Federica Roccisano nell’ambito di una sua ricerca sulla comunità educante quale strumento di contrasto all’esclusione sociale dei giovani. “Da un anno a questa parte – racconta Federica Roccisano – sto studiando e scrivendo per costruire un modello di comunità educante valido dal punto di vista scientifico e replicabile quale politica pubblica nelle aree considerate più “rischiose” per i giovani. La mia ricerca prende spunto da quelle che sono state le esperienze americane e nord europee in materia figlie delle teorie e politiche europee ideate negli anno ‘90 da Jacques Delors che mettevano il sistema scolastico al centro delle politiche pubbliche a favore dei giovani. Ho fatto tesoro di queste letture, del tempo trascorso nelle scuole insieme alla rete del progetto e dell’esperienza maturata durante il periodo in cui ho rivestito il ruolo di assessore regionale alla pubblica istruzione. In particolare in questa fase ho potuto vedere come laddove le scuole lavoravano in rete, aprendo le porte alle realtà associative, spinte anche da bandi dedicati che premiavano queste attitudini, i risultati per i ragazzi erano evidenti e “fare inclusione” diventava un’azione quotidiana. Ho scelto, infine, di considerare quale caso di studio l’esperienza realizzata con Civitas Solis nella locride perché è stata la prima sperimentazione della comunità educante in Calabria e perché abbiamo potuto verificare risultati estremamente positivi, a distanza di anni, sia sull’apprendimento, che soprattutto sull’aspetto partecipativo dei ragazzi che avevano aderito al progetto e che sono, di fatto, diventati il motore di quella comunità educante sul territorio. Sono molto felice che i feedback ricevuti siano stati positivi da parte della commissione che ha analizzato le ricerche da pubblicare. Spero che l’attenzione verso i giovani, la povertà educativa e il contrasto all’esclusione sociale dei più giovani conquistino la giusta attenzione a tutti i livelli di governo politico e dei territori.

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