«Chiediamo che il Governo approvi il decreto legislativo che modifica le norme sull’ordinamento penitenziario. Pochi giorni fa ho spedito una lettera al Premier Gentiloni chiedendo di non disperdere il lavoro fatto in questi ultimi anni. Ci auspichiamo che questo avvenga entro la fine della legislatura». Questo il commento di Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito alle dichiarazioni di Paolo Gentiloni secondo cui “il sistema carcerario deve contribuire a ridurre il tasso di recidiva da parte di chi è condannato per reati”. «Nelle nostre comunità per carcerati non incontriamo gli errori, ma persone che hanno commesso errori. Per chi esce dal carcere – ricorda Ramonda – la tendenza a commettere di nuovo dei reati, la cosiddetta recidiva, è purtroppo molto alta: tra il 75 e l’80% dei casi. Invece nelle nostre comunità, dove i detenuti fanno esperienza di servizio ai più deboli, i casi di recidiva sono appena il 10%». La Comunità Papa Giovanni XXIII gestisce in Italia 5 Comunità Educanti con i Carcerati (CEC), strutture per l’accoglienza di carcerati che scontano la pena. La prima casa è stata aperta nel 2004. Ad oggi sono presenti 61 detenuti. Negli ultimi 10 anni sono state accolte 565 persone. Nel solo 2016 le giornate di presenza sono state 12.199.