“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”. “La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità”. (Umberto Eco)
S’intende per informazione un insieme di dati, correlati tra loro, con cui un’idea prende forma ed è comunicata al pubblico.In un mondo che sta diventando sempre più “fake”, appare tanto necessario quanto opportuno garantire alla collettività una informazione obiettiva e aderente alla realtà.E il ruolo specifico che dovrebbe spettare prioritariamente agli organi d’ informazione è quello di costituire una sorta di anello di congiunzione tra i fatti accaduti e una società che, per definirsi democratica, deve esser posta nelle condizioni di sapere quanto accade intorno a sè in modo imparziale e neutrale. La linea di confine tra informazione e disinformazione, anche a causa della pluralità di mezzi di comunicazione esistenti, sta diventando sempre più labile e il rischio maggiore che si può correre è quello di considerare credibile e fattibile anche l’ impossibile.Secondo quanto rilevato dal rapporto Agcom sul consumo di Informazione, presentato oggi a Roma, la stragrande maggioranza della popolazione italiana accede ai mezzi di comunicazione al fine di informarsi e oltre l’80% dei cittadini lo fa quotidianamente.In Italia circa il 95% della popolazione si informa attivamente tramite Tv, radio, Internet e quotidiani (cartacei e digitali) : la quasi totalità degli italiani ricerca notizie su cio’ che succede in Italia, nella realta’ locale in cui vive (regione, provincia o comune), oppure è interessato da notizie che travalicano i confini nazionali.Gli italiani accedono all’Informazione online prevalentemente attraverso le cd fonti ‘algoritmiche’, cioè social network e motori di ricerca, considerate tra le più rilevanti e consultate dal 54,5% della popolazione, mentre si registra una minore fruizione delle fonti editoriali, come siti web e applicazioni di editori tradizionali e nativi digitali. Facebook rappresenta il principale social network usato anche in Italia , utilizzato a questo scopo dal 30% dei cittadini, mentre Instagram (utilizzato a fini informativi dal 6% degli utenti italiani) recentemente scoperto anche da personaggi politici e giornalisti, ha superato Twitter nell’ informativa online degli italiani.
MS