Arena:”le più grandi spoliazioni subite da Reggio, perpetrate sfruttando disattenzione della politica”

Qualche giorno fa è apparsa sulla stampa la notizia che nella cittadella di Germaneto apriranno gli uffici di Presidenza del Consiglio Regionale. L’ articolo dal contenuto confuso ma capzioso ha affrontato svariati argomenti“dall’atavica riproposizione legata allo spreco di tenere in vita due sedi differenti per Giunta e Consiglio Regionale distanti 157 km l’una dall’altra”; alla sproporzione dell’attuale struttura che potrebbe ospitare da 3.500 a 5.500 persone e che attualmente ne ospita solo circa 2.000, situazione che ha ispirato l’articolista ad un commento : “nessuno ha mai osato mettere in discussione detta situazione, frutto dell’ equilibrio trovato all’ indomani dei Moti di Reggio del 1970”. Ebbene, ricordo che già qualche anno fa qualcuno aveva riproposto la questione riguardante lo spostamento a Catanzaro della sede del Consiglio Regionale auspicando, nel nome della spending review e della razionalizzazione delle attività dell’ Ente, una unificazione degli uffici dei due Organi. In quell’occasione, fortunatamente, i rappresentanti della Città furono attenti e determinati e stroncarono sul nascere il tentativo di colpo di mano.  Oggi più che mai l’ esperienza insegna che le più grandi spoliazioni che ha subito Reggio – dal Capoluogo all’aeroporto e, per ultimo, all’ Agenzia dei Beni Confiscati – sono state perpetrate sfruttando la disattenzione della politica e il disinteresse dei Reggini, prigionieri della cultura di Giuntiana memoria per cui qualsiasi cosa accada “è na fissaria”.  Non vorrei che l’ istituzione dell’ uffici di Presidenza presso la cittadella possa costituire il primo passo e che l’imminente chiusura dell’autostrada nel tratto Campo Calabro- Reggio possa rappresentare il pretesto per un ” temporaneo” spostamento a Germaneto del Consiglio Regionale ,magari, a causa delle difficoltà di raggiungere la sede Istituzionale da parte dei Consiglieri . A scanso di equivoci credo che sia necessario alzare il livello di attenzione e, soprattutto, di controllo perchè la storia insegna che determinate dinamiche partono in sordina per poi assumere provvedimenti di forza maggiore e concludersi con enormi danni per la nostra città.  Forse la mia impostazione può sembrare preconcetta , ma credo che oggi più che mai sia prudente richiamarsi al pensiero di Pio XI “a pensar male del prossimo si fa peccato ma spesso ci si indovina”

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