La Sezione “Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali” della locale Squadra Mobile, a conclusione di serrate indagini coordinate da questa Procura della Repubblica, nella mattinata odierna ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti del cittadino rumeno C.L. classe 1975, in quanto ritenuto responsabile di atti persecutori posti in essere nei confronti dell’ex compagna, anch’essa di origini rumene. Le condotte persecutorie, reiterate nel tempo nei confronti della donna, avevano raggiunto il culmine all’inizio di quest’anno, tanto da richiedere più volte l’intervento delle Forze dell’ordine. L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile ha permesso di accertare che l’uomo, dopo aver avuto una relazione con la vittima, iniziata a settembre del 2016 e interrotta poco dopo dalla donna per le violenze continuamente subite, aveva iniziato ad appostarsi sotto la casa del datore di lavoro a cui la vittima faceva da badante, dove, più volte, la strattonava, la insultava, la schiaffeggiava e le stringeva il collo, minacciandola di morte. Gli atti di violenza avevano costretto la donna a cambiare radicalmente le abitudini di vita, a chiudersi in casa, a rinunciare perfino a camminare per strada e quindi a non essere più in grado di provvedere alle ordinarie occupazioni della vita quotidiana. Le dichiarazioni della vittima venivano riscontrate dagli investigatori della Polizia di Stato attraverso l’audizione di soggetti che erano a conoscenza delle vessazioni subite dalla stessa, nonché mediante accurati accertamenti effettuati sulle applicazioni di messaggistica istantanea di apparati telefonici cellulari, che consentivano di acquisire numerose comunicazioni dal contenuto assillante e persecutorio effettuate dallo stalker al fine di indurre la vittima a riallacciare con lui la relazione, nonostante quest’ultima non fosse intenzionata a farlo. Non riuscendo nell’intento di riconciliarsi con la donna, l’uomo aveva iniziato a tenere atteggiamenti molesti nei confronti di soggetti in rapporto con lei anche per ragioni di lavoro. Sulla scorta degli elementi acquisiti, questa Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto dal G.I.P. la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del C. il quale, nella mattinata odierna, è stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile e tradotto presso la Casa Circondariale di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
comunicato stampa – Questura di Reggio Calabria