L’ ora legale divide l’ Europa

Le  lancette dell’orologio dividono l’Europa. Oggi, 8 febbraio, a Strasburgo, è stata votata una risoluzione  concernente  l’ora legale».La materia è regolamentata dalla direttiva Ue del 2000, che regola l’alternanza tra ora legale e solare nei paesi facenti parte della  Ue. La proposta di abolizione intendeva  rimettere la decisione ai singoli Stati membri, che avrebbero potuto mantenere l’ora legale, modificarne l’applicazione oppure cancellarla del tutto. Ma l’europarlamento, anziché decidere da subito per un Sì o un No, ha modificato la risoluzione in modo da chiedere alla commissione  “una valutazione approfondita”, ed eventualmente rimandare la delibera al futuro. Il cambio di orario due volte l’anno, a ottobre e a marzo, oltre che essere «scomodo», può provocare anche «danni sulla salute dei cittadini» che, costretti a spostare in avanti o indietro di un’ora le lancette dell’orologio, «possono andare incontro a malessere, stanchezza e irritabilità», spiegano gli eurodeputati. «Modificare due volte all’anno l’orologio interno degli individui causa danni alla salute», ha detto la finlandese Heidi Hautala, citando decine di studi scientifici (anche se  manca ancora una bibliografia univoca sui presunti danni apportati da questa pratica a uomini e animali, ndr). Anne Berber, ha chiesto invece  che venga lasciata a ogni singolo Paese la facoltà di poter decidere come comportarsi.Tuttavia, il rapporto stilato dal Servizio studi dell’assemblea – lo stesso su cui si basano gli abolizionisti – mette in guardia: “Introdurre orari nazionali non coordinati potrebbe avere ripercussioni negative sul mercato interno”.

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