Il termine virus deriva dal latino virus che significa ‘veleno’; i virus sono agenti infettivi di dimensioni ultramicroscopiche, costituiti essenzialmente di materiale genetico circondato da un rivestimento protettivo proteico.Presi singolarmente sono particelle prive di vita, mentre se depositate all’interno di cellule viventi possono moltiplicarsi numerose volte e in certe situazioni arrivare a danneggiare la cellula ospitante. Se ci sono virus che vivono sulla terraferma e altri nell’acqua, non deve stupire che ve ne possano essere alcuni che vivono nell’aria. Ogni giorno miliardi di virus “cadono dal cielo” sulla terraferma e sui mari.Ogni giorno, ognuno di noi è esposto a una pioggia di almeno 25 virus differenti. Moltissimi piovono letteralmente dal cielo: sollevati dalla superficie terrestre , si depositano nella bassa atmosfera a concentrazioni di oltre 800 milioni per metro quadrato, per poi viaggiare per migliaia di chilometri e ricadere di nuovo al suolo. A contarli per la prima volta è lo studio pubblicato sull’International Society for Microbial Ecology Journal da un gruppo di ricercatori canadesi, statunitensi e spagnoli coordinato dalla University of British Columbia, in Canada. Ad oggi, i meccanismi di “aerosolizzazione” dei virus, ossia il sistema con il quale vengono trasportati dall’aria, non sono ben compresi. Alcuni studi hanno suggerito che, in alcuni casi, i microrganismi vengono trascinati nell’atmosfera dai venti che sollevano polveri e spruzzi di mare. Già sappiamo che questo è il modo con il quale vengono trasportati i batteri, e dunque ha senso aspettarsi che i virus seguano la stessa strada. Lo studio è stato concepito in particolare per valutare quanto materiale (tra virus e batteri) viene trasportato sopra il cosiddetto ‘strato limite planetario’, ovvero sopra la porzione dell’atmosfera che si estende entro i primi 2-3 chilometri di altezza, altitudine direttamente influenzata dalla superficie terrestre dove le particelle possono essere trasportate per moltissimi chilometri . Sfruttando dei rilevatori installati in Spagna, sui monti della Sierra Nevada, i ricercatori hanno scoperto ogni giorno l’ estensione per metro quadro di miliardi di virus e decine di milioni di batteri nonchè il loro deposito. I tassi di deposizione dei virus sono risultati essere superiori rispetto a quelli dei batteri dalle nove alle 461 volte. “Circa 20 anni fa – spiega il virologo Curtis Suttle – abbiamo iniziato a trovare virus geneticamente simili in ambienti molto diversi del globo: questa preponderanza di virus persistenti che viaggiano nell’atmosfera probabilmente ci spiega il motivo: è abbastanza plausibile che un virus sollevato nell’atmosfera possa essere trasportato in un nuovo ecosistema e lì, depositandosi e trovando le condizioni adatte, sopravvivere e replicarsi “.
Miriam Sgrò