La scienza indossa “i pantaloni”? Contro ogni stereotipo maschilista, lungo tutta la storia dell’umanità, da Ipazia di Alessandria – matematica, filosofa e astrologa, vissuta nel IV secolo d.C. – ai nostri giorni, le donne hanno contribuito in modo significativo ai progressi della ricerca scientifica, medica e tecnologica, ancora oggi considerate di dominio degli uomini. Ne parlerà la professoressa Angela Misiano, responsabile scientifico del Planetarium Pythagoras, in una conferenza al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, martedi 30 gennaio 2018, alle ore 17. L’incontro si inserisce nel calendario degli appuntamenti della XXVII edizione della Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica (dal 29 gennaio al 2 febbraio promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per promuovere la partecipazione dei giovani alla diffusione della cultura scientifica, in collaborazione anche con i Musei, tra i quali il MArRC. Il Museo di Reggio Calabria insieme al Planetarium Pythagoras aderisce per la sesta edizione al progetto, per una delle tematiche proposte: “Donne e Scienza. A 150 anni dalla nascita di Marie Curie”, in onore del premio Nobel per la fisica nel 1903. «È importante sfatare che la Scienza non ha i “pantaloni” ed evidenziare il ruolo che le donne hanno avuto nello sviluppo della ricerca scientifica, per abbattere gli stereotipi che vedono le ragazze inadatte alla scienza perché inclini al romanticismo, come se la Scienza fosse avulsa dai sentimenti», dichiara la professoressa Misiano. La studiosa, esperta in didattica e divulgazione scientifica – tra l’altro, vincitrice del Festival internazionale della Scienza, nel 2004 – presenterà anche alcune “imbarazzanti statistiche” che riguardano la scienza “al femminile” nel nostro Paese, nonostante gli interventi istituzionali in favore della parità di genere nelle discipline e nelle professioni scientifiche. Responsabile Ufficio Stampa: Emanuela Bambara, mn-rc.ufficiostampa@beniculturali.it, emanuela.bambara@beniculturali.it