Una situazione emergenziale devastante quella in atto in Siria, una crisi umanitaria senza fine, che forse sconfina anche nel campo politico, sociale, civile, chiamando in causa responsabilità comuni. Una crisi che non accenna a placarsi caratterizzata da sofferenza, sottosviluppo, casi estremi di malnutrizione, bambini innocenti lasciati privi degli aiuti essenziali. In Siria, denuncia Save The Children in un comunicato “un milione di bimbi ha disperatamente bisogno dell’ intervento di Vienna per riuscire a farcela”. E sono “ancora oltre 2 milioni le persone – la metà delle quali sempre bambini – quelle che vivono in aree del paese difficilmente raggiungibili o “sotto assedio”, dove nessuna agenzia è riuscita a entrare. “Nel 2017 – si legge nel testo – il governo siriano ha approvato solo il 27% di tutte le richieste di invio di convogli di aiuto presentategli. “È imperativo che con i negoziati di Vienna si lavori per fermare la violenza che sta sconvolgendo lo Stato da quasi sette anni. Osserviamo una crescente mancanza di interesse all’interno della comunità internazionale rispetto alla crisi: i bambini siriani continuano a subire quotidianamente gli orrori della guerra, i bisogni umanitari non sono cessati” ha commentato Sonia Khush, direttore di Save the Children in Siria.
MS
