Divieto di concessione di immobili, sale e strutture comunali a organizzazioni che si richiamano all’ideologia, ai linguaggi della simbologia fascista, alla discriminazione razziale, etnia religiosa. Approvato l’atto di indirizzo in consiglio comunale
Reggio Calabria, 26 gennaio 2018 – Secondo punto all’ordine del giorno dello scorso consiglio comunale, l’atto di indirizzo che nega la concessione di spazi comunali pubblici “alle organizzazioni e alle associazioni che direttamente si richiamano all’ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti, alla sua simbologia e alla discriminazione razziale, etnica, religiosa e sessuale, in base alla verifica delle previsioni dei rispettivi statuti”. Il relatore dell’iniziativa consiliare, il Presidente della Commissione Statuto e Regolamenti Demetrio Martino ha introdotto la proposta, che: «prende atto dell’intensificarsi in Italia del fenomeno dei razzismi, della xenofobia, del sessismo, al fine di preservare la piena attuazione dei principi e dei valori della Costituzione nell’ambito delle iniziative pubbliche che interessano la comunità locale» al fine di scongiurare: «la creazione sul territorio di relazioni e reti di complicità e un pericolo spirito di emulazione soprattutto in settori della popolazione giovanile». Andando a verificare il corpo del deliberato del consiglio comunale, approvato con i soli voti della maggioranza, le domande per la concessione di spazi ed aree pubbliche dovranno contenere la specifica dichiarazione con la quale il richiedente attesti di essere a conoscenza e impegnarsi a rispettare la XII disposizione transitoria della Costituzione («è vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista»), l’articolo 3 della Costituzione, la “legge Scelba” n. 654 del ’52 e successive disposizioni di omogeneo contenuto ( legge n.654/75 e 122/93 – legge Mancino) che inibiscono la propaganda, l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.