Il Consiglio comunale ha approvato nella seduta odierna il Regolamento per l’Assegnazione degli Alloggi di Edilizia sociale in Emergenza abitativa. Uno dei provvedimenti più attesi della corrente legislatura, passa con i 16 voti favorevoli espressi dalla maggioranza a fronte dei 4 voti contrari della minoranza, a seguito di una lunga discussione che ha visto, tra l’altro, lo stesso sindaco Giuseppe Falcomatà occupare emblematicamente uno scranno da consigliere da cui guidare la discussione tra i suoi. La sottoposizione dell’intero regolamento a voto nominale è stata preceduta dalla preventiva disamina degli emendamenti proposti e portati in aula dalla Commissione Regolamenti comunale. Proposte frutto di una ulteriore riflessione e limatura del testo, che recepisce tra l’altro alcune delle istanze portate avanti dalle associazioni e dai comitati di cittadini presenti oggi in Aula, che hanno seguìto nel tempo la vertenza relativa alle problematiche connesse agli alloggi destinati all’edilizia popolare. Emendamenti che interessano in particolare punteggi e criteri, requisiti, casi di annullamento e risoluzione delle assegnazioni. Elementi che rinviano e recepiscono i contenuti della recente legge regionale 57/2017 che ha innovato la precedente legge 32/1996 in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale. Tocca al consigliere relatore Demetrio Martino ricostruire l’iter che nasce dall’indirizzo espresso dagli albori dell’insediamento dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà di «rafforzare e regolamentare una prerogativa del Sindaco ai fini di garantire trasparenza e democraticità nell’assegnazione temporanea degli alloggi».«Materia su cui la stessa commissione del Mef, inviata ormai anni orsono, aveva espresso non pochi rilievi» come lo stesso sindaco Falcomatà ha osservato nel corso del suo intervento «per cui le logiche particolari e arbitrarie sono state messe al bando a fronte di un percorso puro di applicazione della legge». La delibera votata dall’ odierno Consiglio si muove dalla premessa per cui la legge regionale n.32 del 1996 all’art. 31 prevede la possibilità per i sindaci di assegnare su riserva, ossia al di fuori delle graduatorie previste dai bandi pubblici, gli alloggi che si rendono disponibili, per far fronte a specifiche e documentate situazioni di emergenza abitativa. Tuttavia a fronte della genericità della fattispecie prevista dal legislatore regionale, l’amministrazione Falcomatà ha ritenuto necessario individuare requisiti specifici e chiari che i richiedenti debbono possedere per accedere alla assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale o dell’Aterp Calabria o comunque alloggi di proprietà comunale realizzati con finanziamenti del Decreto Reggio o Beni confiscati, o alloggi di riserva. Pubbliche calamità, sfratti, sistemazione dei profughi, sgombero di unità abitative da recuperare anche in funzione di programmi di acquisto e recupero, nonché particolari esigenze tra cui la permanenza in strutture assistenziali di persone senza tetto e in drammatiche situazioni di bisogno ivi comprese le donne vittime di violenza. Sono alcune delle ipotesi previste dal nuovo regolamento in attuazione della legge regionale, regolamento che tuttavia rileva per la procedimentalizzazione dell’iter complessivo di assegnazione nel suo insieme. Il regolamento nondimeno individua ulteriori casi che qualificano l’emergenza quali: pubblica calamità, sgombero di unità abitative pericolanti o dovute a problematiche gravi per l’ordine pubblico, sfratto per morosità incolpevole o perdita dell’unica abitazione a causa di procedure esecutive di asta pubblica. Il regolamento si sofferma a descrivere la tipologia di alloggi, i requisiti che devono possedere gli assegnatari ai fini del rilascio del parere favorevole da parte della costituenda Commissione per l’Emergenza Abitativa Comunale fulcro del procedimento. Alla Commissione di natura amministrativa, composta da un tecnico che la presiede di nomina del sindaco, insieme ai dirigenti dei settori avvocatura civica, polizia municipale ed edilizia popolare, il compito di verificare la sussistenza delle situazioni di emergenza abitativa, vagliare i requisiti, formare e adottare la graduatoria e i relativi provvedimenti consequenziali. Il regolamento determina compiutamente le caratteristiche del contratto e i criteri per determinare i canoni di locazione, i casi di annullamento dell’assegnazione dell’alloggio e di decadenza dei requisiti da parte dell’assegnatario, le cause di risoluzione e i motivi di revoca. Gli alloggi vengono assegnati per l’uso temporaneo ovvero per il tempo strettamente necessario a fronteggiare le condizioni di emergenza abitativa e comunque per una durata superiore a un anno suscettibile di una sola proroga. A questo provvedimento segue – come è emerso dalla discussione portata avanti dall’intero consiglio – l’ avvio della seconda fase che necessita di affilare gli strumenti informatici e le banche dati per monitorare gli alloggi, attuare i censimenti, insieme alla necessità di provvedere agli sgomberi degli abusivi mediante una task force inter istituzionale.