Nessuna risposta è pervenuta ancora da parte del presidente Oliverio in merito all’interrogazione n. 321 del 13.11.2017 ‘In ordine ad una risoluzione delle problematicità affliggenti il nosocomio di Locri’ dove sono state puntualmente richiamate le oggettive criticità, ascrivibili ad una serie di atti di ridimensionamento di alcuni reparti quali l’Ortopedia, la Medicina, la Geriatria e il Centro Trasfusionale e di riduzione dei servizi, né all’interrogazione n. 329 del primo dicembre scorso, relativa alla soppressione nelle ore notturne del servizio di radiologia dello stesso nosocomio. E’ quanto dichiara in una nota il Capogruppo di FI in Consiglio Regionale Alessandro Nicolò. L’insufficienza numerica di personale medico e paramedico, i turni stressanti cui sono conseguentemente sottoposti gli operatori e le inevitabili disfunzioni che ne derivano sul piano dell’offerta sanitaria, stanno minando alla base i servizi alla salute e il diritto di accesso alle cure delle comunità di tutto il comprensorio jonico. Una situazione intollerabile- stigmatizza l’On. Nicolò – che ha generato un vero e proprio ‘corto circuito’ nei servizi sanitari. Ad oggi, peraltro, non si è registrato alcun seguito rispetto alla ricognizione degli ispettori del Ministero della Salute che, in un sopralluogo all’ospedale di Locri nel mese scorso, hanno potuto verificare di persona, le gravi carenze funzionali e di personale, in cui versa il nosocomio, così come non ha sortito alcun esito sul piano della risoluzione delle problematiche insistenti, l’incontro a Roma con il titolare del Dicastero alla Salute, Beatrice Lorenzin. Quel che si era profilato, infatti, come un momento di svolta per il presidio sanitario locrese, nei fatti non si è rivelato tale. La vibrata protesta di sindaci ed amministratori locali che si sono fatti portavoce delle legittime istanze dei cittadini, non ha incontrato risposta da parte di alcun livello di governo. La misura è colma, essendo stati abbondantemente superati i tempi ragionevoli per un intervento efficace mentre ancora, peraltro, si attendono le risultanze dell’ispezione ministeriale. Qual è il programma della Regione e del Governo nazionale per risollevare le sorti del nosocomio, garantendo i servizi basilari in una realtà che riveste un ruolo di filtro ed è punto di riferimento per l’assistenza sanitaria del territorio jonico? Come si pensa di assicurare la copertura dei servizi sanitari territoriali, tenuto conto che finora abbiamo assistito solo a polemiche roventi, tutte interne al centrosinistra, con una sanità ostaggio delle contrapposizioni e delle lotte di potere fra il Commissario Scura e il Presidente Oliverio? Fin qui, le scelte di ridimensionamento hanno accresciuto il disagio tra gli utenti e la precarietà del personale, ormai ridotto al lumicino, fa sì che in alcune unità operative non vi siano le condizioni oggettive per garantire, in sicurezza, i compiti e le funzioni che un ospedale spoke dovrebbe assicurare. Se oggi taluni servizi continuano ad essere assicurati è solo grazie al senso di responsabilità e all’abnegazione dei medici e del personale paramedico. Giunti a questo punto- conclude Alessandro Nicolò – chiediamo di conoscere gli atti di programmazione e i provvedimenti immediati che s’intendono assumere in campo sanitario, considerato che accanto al nosocomio locrese, diverse realtà sanitarie della regione e tantissimi cittadini stanno pagando un prezzo altissimo per scelte dissennate della politica considerato che accanto al diverse realtà sanitarie della regione e tanti. Non si può attendere oltre. Servono provvedimenti immediati e risolutivi per fronteggiare difficoltà che sono una zavorra al sistema sanitario calabrese, sempre più indebolito e interessato da consistenti flussi di emigrazione per prestazioni fuori regione.