“Sulle vicende del plesso di Rosalì e dell’I.T. “Raffaele Piria”, non riusciamo a comprendere – ma fino ad un certo punto –la logica dissennata che ha spinto l’Amministrazione della Città Metropolitana ad assumere scelte così autolesionistiche e prive di qualsiasi motivazione logistica e del minimo senso politico. Si tratta di atteggiamenti non solo superficiali e poco ponderati rispetto alle inevitabili conseguenze sulla qualità del diritto allo studio degli studenti interessati, ma sono di una arroganza così grossolana che denota grave insensibilità e totale inadeguatezza amministrativa”. E’ quanto afferma il Consigliere Comunale Pasquale Imbalzano, in questi giorni fortemente impegnato a sostenere su questo versante le buone ragioni della città, delle famiglie e degli studenti direttamente interessati. “Nel corso dell’assemblea pubblica riguardante il distaccamento di Rosalì, avevamo chiaramente motivato che l’atto adottato, non solo era privo di buonsenso e della logica più elementare, ma aveva tutti i crismi di una più che possibile illegittimità e quindi andava subito revocato”, continua Pasquale Imbalzano. “Molto bene, a nostro convinto giudizio, ha fatto il Dipartimento Istruzione della Regione, grazie anche alla naturale sollevazione della popolazione ed alla forte presa di posizione del Consiglio dell’Istituto Comprensivo “Radice-Alighieri” di Catona, a rispedire al mittente il provvedimento, ripristinando in questo modo la piena legalità”, aggiunge ancora Pasquale Imbalzano. “Quanto alla vicenda dell’accorpamento dell’Istituto Tecnico Commerciale “R. Piria” con l’Istituto “Ferraris”, – continua Pasquale Imbalzano – qui le reali motivazioni che hanno spinto all’adozione dell’Atto – in gran parte ancora da accertare – sfidano il grottesco. Come mai ci si è avventurati a calpestare non solo i legittimi interessi degli studenti, ma la storia del glorioso Istituto che coincide in buona parte con quella della città e che ha formato nel corso dei decenni una parte significativa della classe dirigente di Reggio?” “Il “Piria” è il più antico Istituto Superiore della città, forte oggi di 1400 studenti, ai quali va garantita una offerta formativa – culturale di alto livello ed in linea con le sue storiche tradizioni, ovviando agli inevitabili disagi e difficoltà cui andrebbero fatalmente incontro, nel caso si perseverasse nella scelta. Ed è per questo motivo che invitiamo gli Organi preposti a bocciare questa improvvida decisione sulla base di motivazioni inoppugnabili, privilegiando esclusivamente la qualità del diritto allo studio degli studenti reggini”, conclude Pasquale Imbalzano.