L’influenza giapponese colpisce il Regno Unito. Dopo quello australiano, potrebbe diffondersi anche nel resto d’Europa

Dalle contee inglesi si raccomanda la vaccinazione a mezzo spray nasale per i più piccoli che sono i principali vettori

Un altro virus influenzale conosciuto come influenza “giapponese” ha colpito parti della contea di Greater Manchester questa settimana – l’ultima di una serie di ceppi che hanno colpito il Regno Unito nelle ultime settimane e che avrebbero causato ben 98 morti. L’influenza giapponese o “Yamagata” – un ceppo meno grave del ceppo “australiano” H3N2 – è comunemente diffusa dai bambini, e il NHS, il Servizio Sanitario Nazionale inglese, ha messo in guardia i genitori affinché vaccinino i loro figli per prevenire la diffusione della malattia.

Il dottor Nikolaos Papadopoulos, medico del Manchester Children’s Hospital, afferma che i bambini sono “super spreader” (letteralmente in italiano “super spalmatori”, diffusori) dell’influenza, aggiungendo: “Ma le prove hanno dimostrato che avere bambini vaccinati contro l’influenza con un semplice spray nasale è la chiave per fermare ulteriormente la diffusione del virus e più veloce. “Inviterei i genitori a portare i loro piccoli a fare la vaccinazione antinfluenzale, perché lasciare che i bambini piccoli soffrano e persino venga permesso il rischio di gravi complicazioni, quando un semplice spray nel naso può proteggerli senza dolore”.

Le vaccinazioni antinfluenzali gratuite offerte ai bambini fino a 9 anni proteggono sia i ceppi di influenza australiana che giapponese. L’UOM, l’Università di Manchester, segnala che questo tipo di vaccino sarà disponibile per le persone fino ai 18 anni nel prossimo futuro. L’influenza Yamagata fa parte del gruppo influenzale B e i sintomi non sono così gravi come l’influenza australiana tuttavia, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si diffonde rapidamente ed è possibile che si propaghi nei prossimi mesi anche nel resto d’Europa se non si adottano prontamente le dovute precauzioni come quelle adottate dal Servizio Sanitario del Regno Unito che ha autorizzato anche i medici di famiglia a prescrivere farmaci antivirali, che solitamente sono disponibili solo negli ospedali, nel tentativo di limitare la diffusione dei due virus particolarmente aggressivi.

c.s. –  Giovanni D’Agata  – Sportello dei Diritti

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