Quante volte abbiamo cercato e trovato somiglianze tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, tra persone insomma in qualche modo legate tra loro da un rapporto di parentela? Quante volte abbiamo riconosciuto nei tratti del nostro viso «gli occhi del papà» «il naso della mamma» «i capelli del nonno» e così via? La trasmissione dei caratteri si chiama ereditarietà: la maggior parte dei caratteri di un organismo passa dai genitori ai figli quando gli organismi si riproducono. Un nuovo studio ha scoperto variazioni in singoli geni che hanno un grande impatto nel determinare le caratteristiche facciali umane, aprendo proprio la strada alla comprensione di ciò che determina le caratteristiche del viso trasmesse di generazione in generazione. Lo studio, condotto dalle Università di Oxford e del Surrey, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), ha identificato in particolare tre varianti genetiche (due legate ai profili facciali nei volti femminili e una alla forma degli occhi e al loro contorno sia negli uomini che nelle donne). Una variante identificata è legata a un gene che è coinvolto nella sintesi degli steroidi e un’altra può avere un ruolo nella mucolipidosi di tipo IV, una condizione che occasionalmente coinvolge la dismorfia facciale. Per arrivare a identificare dette varianti sono stati analizzati oltre 3000 volti attraverso immagini scattate ed elaborate utilizzando una fotocamera e un software all’avanguardia. Il team ha quindi registrato ciascuna immagine del viso su un modello generico utilizzando 14 punti di riferimento facciali annotati manualmente, come la punta del naso o l’angolo degli occhi, e ha utilizzato una serie di algoritmi per estrarre le informazioni sulla forma del viso. “Le somiglianze facciali tendono ad emergere nelle famiglie, i gemelli geneticamente identici cresciuti insieme o separati mostrano sorprendenti somiglianze facciali, suggerendo in modo schiacciante il controllo genetico delle caratteristiche facciali umane – evidenzia Sir Walter Bodmer, dell’Università di Oxford – questo nuovo studio ci avvicina alla comprensione del ruolo svolto dalla genetica nel determinare le caratteristiche del viso, che è una parte così importante delle nostre interazioni quotidiane”. Il professor Josef Kittler dell’Università del Surrey, si sofferma invece sugli aspetti tecnici che hanno caratterizzato questa ricerca, aggiungendo qualità al lavoro svolto. “Questo è un altro esempio di come l’intelligenza delle macchine possa avere un impatto positivo e dare un contributo alla scoperta scientifica” ha infatti affermato Kittler.
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