UFO: il Pentagono ammette l’ esistenza di un programma per indagare sul fenomeno

UFO è l’acronimo dell’espressione inglese, Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object, ovvero oggetto volante non identificato, utilizzato per indicare genericamente ogni fenomeno aereo o ogni avvistamento apparente le cui cause non possano facilmente o immediatamente essere individuate da un osservatore. Sul fenomeno, a partire dal dopoguerra, sono stati condotti studi ufficiali da parte delle autorità militari e civili di vari paesi. Tra i più importanti figurano quelli portati avanti dagli Stati Uniti d’America con il Progetto Blue Book, Project Blue Book, letteralmente in italiano, Progetto Libro Blu, condotto dall’aeronautica militare statunitense (USAF), tra il 1947 e il 1969, nel territorio statunitense e in buona parte delle Americhe e dell’Europa. Lo scopo delle indagini era fondamentalmente quello di determinare se gli UFO costituissero una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e, in subordine, di classificare e analizzare scientificamente tutti i dati raccolti dall’aeronautica statunitense sul fenomeno. Avviato nel 1951, il progetto Blue Book venne formalmente concluso il 17 dicembre 1969 dopo aver indagato su 12. 618 casi di avvistamento, 701 dei quali (poco più del 5%) rimasti classificati come “non identificati”. Le conclusioni dell’USAF al termine del Progetto Blue Book furono che gli UFO non costituivano una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e che gli avvistamenti cosiddetti “non identificati” non mostravano né alcuna evidenza di sviluppo tecnologico e principi sconosciuti alla scienza moderna, né prova di essere veicoli extraterrestri. Il dipartimento della Difesa Usa ha continuato ad indagare sugli Ufo sino a cinque anni fa, quando ha messo fine ai finanziamenti di un programma avviato nel 2007, con un dispendio totale di 22 milioni di dollari. Il Pentagono ha ammesso ora, per la prima volta, l’esistenza del programma, noto solo ad una ristretta cerchia di persone. Lo rivelano alcuni media americani.

Foto di MasterTux da Pixabay

Nessuno, o pochissimi, sapevano infatti che il Pentagono avesse lanciato un nuovo programma dieci anni fa, battezzato «Advanced Aerospace Threat Identification Program». Inizialmente fu ampiamente finanziato su richiesta di Harry Reid, all’epoca leader della maggioranza democratica al Senato e appassionato di fenomeni spaziali. Gran parte dei soldi finirono ad una società di ricerca aerospaziale di un magnate ,suo sostenitore elettorale, Robert Bigelow, che attualmente collabora con la Nasa e che si è detto assolutamente convinto che gli alieni esistano e che gli Ufo abbiano visitato la terra. I fenomeni aerei non identificati sono stati riportati da piloti ed altri militari, come oggetti che si muovevano ad alte velocità senza segni visibili di propulsione o che volteggiavano senza apparenti mezzi per alzarsi in volo.Una delle possibili teorie per spiegare tali fenomeni, secondo un ex membro dello staff parlamentare, è  stata che una potenza straniera, forse la Russia o la Cina, avesse sviluppato tecnologie di nuova generazione potenzialmente in grado di minacciare gli Usa. Ma nessuna prova certa è stata prodotta a riguardo . Tanto che nel 2012 sono stati interrotti i finanziamenti. Fu deciso che c’erano altre e più alte priorità che meritavano di essere finanziate e fu nel migliore interesse del dipartimento della Difesa fare un cambiamento, ha spiegato il portavoce del Pentagono, Thomas Crosson .Eppure , l’ufficiale dell’intelligence militare, Luis Elizondo, che ha gestito il programma al quinto piano dell’anello C del Pentagono, sostiene di aver continuato a lavorare – fuori dal Pentagono – con dirigenti della Marina e della Cia sino allo scorso ottobre, quando ha scritto una lettera di dimissioni  alquanto polemica indirizzata al ministro della difesa James Mattis. Perché non investiamo più tempo e più sforzi su questa questione?, ha chiesto, lamentandosi della eccessiva segretezza e dell’opposizione interna che caratterizzava il programma.

MS

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