Situazione drammatica negli ospedali italiani: almeno il 50 per cento dei macchinari impiegati per effettuare esami diagnostici risulta essere obsoleto, ossia non adeguato tecnologicamente e quindi – probabilmente – non così affidabile nel rintracciare eventuali anomalie di salute. Secondo un’indagine realizzata dal Centro Studi Assobiomedica e presentata alla X Conferenza nazionale dei dispositivi medici, nel nostro Paese sarebbero presenti almeno 6.400 apparecchiature che avrebbero superato la soglia di adeguatezza tecnologica (in genere assestata tra i cinque e i sette anni).Fra questi macchinari per gli esami diagnostici figurerebbero Tac, risonanza magnetica, mammografia, Pet, angiografi,ventilatori per anestesia e terapia intensiva che non assicurano le prestazioni offerte dalle tecnologie più recenti soprattutto in termini di diagnosi più accurate e precise, minori esposizioni alle radiazioni, maggiore velocità di esecuzione dell’esame, referti informatizzati. Un dato che viene reso ancor più inquietante dal fatto che almeno il 50 per cento degli strumenti utilizzati a livello ospedaliero sarebbe ancora analogico. Dal rapporto emerge infatti che continuano a registrare un’età superiore ai 10 anni il 72 per cento dei mammografi convenzionali, così come il 69% delle apparecchiature mobili convenzionali per le radiografie, il 52% dei ventilatori di terapia intensiva e il 79% dei sistemi radiografici fissi convenzionali.”Un gap tecnologico evidente se paragonato a quello di altri Paesi dell’Unione europea. Un distacco che può essere colmato ,secondo quanto dichiarato da Fernanda Gellona, direttore generale di Assobiomedica, intervenendo sui meccanismi di rimborso e creando dei sistemi di incentivo per l’utilizzo delle nuove tecnologie e tariffe penalizzanti per i macchinari troppo vecchi. Si tratterebbe di un sistema di rimborsabilità differenziata sul modello francese, che consentirebbe una graduale sostituzione delle apparecchiature più vecchie e una progressiva introduzione di quelle tecnologicamente più innovative”. Il Governo ha lavorato bene su industria 4.0 e sugli investimenti sul digitale, oggi bisogna allargare questo approccio all’ambito sanitario per agevolare il rinnovamento delle apparecchiature presenti negli ospedali italiani e avviare un’azione d’investimento sulle tecnologie innovative. (foto di repertorio)
MS