Si moltiplicano le segnalazioni della frode per insinuarsi nei nostri dispositivi che abbiamo segnalato a novembre. Anche la Polizia Postale invita nuovamente all’attenzione
Lo scorso 7 novembre lo “Sportello dei Diritti”, ha segnalato l’ennesima truffa online che hacker e truffatori tentano di realizzare per trarci in inganno al fine di sottrarci dati personali o bancari ed anche per insinuarsi nei nostri dispositivi online, attraverso la simulazione dei sistemi più utilizzati dai vari portali istituzionali o di aziende. Si trattava, in particolare, dell’ardita frode della finta “raccomandata digitale tracciata” che approfitta della simulazione di nuovi servizi digitali utilizzati dagli utenti, come quelli della corrispondenza ordinaria per via elettronica, per trarli in inganno e sottrarre dati o insinuarsi nei dispositivi se si seguono le istruzioni costituite semplicemente da un banale “CLICCA QUI”. A preoccupare la Polizia Postale, è la recrudescenza di questo sistema, come segnalato in un post pubblicato nelle scorse ore sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con tanto di fotografia che rappresenta lo screenshot di quanto può giungere sulle nostre caselle di posta elettronica o messaggerie istantanee. Si tratta della prova, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che i malfattori del digitale non temono nulla e che quindi smartphone, tablet o pc, sono permanentemente a rischio se ci connettiamo alla rete e diamo per scontati i contenuti che ci vengono proposti. È bene, quindi, ricordare, che il modo migliore per non subire conseguenze pregiudizievoli è quello di prevenire: valutare il servizio che ci viene offerto, e una volta appurata la non corrispondenza della fonte con quelli normalmente utilizzabili con i canali ufficiali di aziende (nel caso specifico quelle che si occupano di servizi postali) o istituzioni, non rispondere, cestinarli e comunque non cliccare mai sui link cui solitamente conducono. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
c.s. – Giovanni D’Agata