Bruxelles 15:05 – “Habemus accordum”! Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker dopo l’incontro con la premier britannica Theresa May a Bruxelles, ha esultato dichiarando che , “E’ stato un negoziato difficile, ma ora abbiamo una prima svolta, sono soddisfatto dell’accordo equo che abbiamo raggiunto con la Gran Bretagna”. E’ giunto ora il momento di “guardare al futuro in cui la Gran Bretagna è un amico e un alleato”, con un “periodo di transizione”, ma “faremo un passo dopo l’altro”. Juncker ha sottolineato che “ora ci stiamo tutti muovendo verso la seconda fase” e questo “sulla base di una fiducia rinnovata”. “Abbiamo lavorato duro” per arrivare a un accordo sulla Brexit, “non è stato facile per entrambe le parti”, ma ora ci siamo” così ha replicato il Primo Ministro inglese Theresa May. L’accordo stretto tra Ue e Gran Bretagna “garantisce i diritti di oltre 3 milioni di cittadini Ue che vivono in Gran Bretagna”, a cui “si applicherà il diritto britannico in corti britanniche”. Per quanto riguarda il ‘conto’ del divorzio, “un’intesa equa per i contribuenti britannici che consentirà di investire di più nelle priorità nazionali”, ha affermato May. La reazione di Nigel Farage è chiara e fuori dal coro degli osannatori dell’accordo “Questa non è la Brexit, non abbiamo votato per lasciare l’Ue mentre la premier concede giurisdizione a una corte straniera per molti anni a venire”. Per Farage, l’intesa serve solo a salvare la poltrona di Theresa May, che porterà il Paese verso “una nuova tappa dell’umiliazione”. E di fatto rinvia “la Brexit almeno fino al 2021”, dopo la possibile transizione. Per ora viene ipotizzato che il “giochino” costerà “fra i 35 e i 39 miliardi di sterline”, pari a 40-45 miliardi di euro, il cosiddetto conto del divorzio che il Regno Unito dovrà pagare all’Ue per la Brexit (ANSA.it).