La caduta libera del sistema sanitario calabrese. Ieri a Roma si è tenuto il Tavolo Adduce, momento di incontro tre il Ministero delle Economie e delle Finanze e la Regione Calabria, per verificare l’andamento del Piano di Rientro dal debito sanitario calabrese. Lo scenario che si è delineato è, a dir poco, sconfortante. E’ emerso, infatti, che, soffermandosi solo sull’anno in corso, il debito sia completamente fuori controllo; ad esempio, per quanto riguarda la migrazione sanitaria verso altre regioni, la spesa ammonterebbe a circa 300 milioni di euro. Tutto questo potrebbe portare ad un aumento della fiscalità ( già tra le più alte) per i cittadini calabresi; e sicuramente un ulteriore blocco del turn-over con conseguente impossibilità a garantire gli standard ministeriali previsti nei LEA (Livelli essenziali di assistenza). Il Movimento Nazionale per la Sovranità, tramite i suoi Dirigenti Provinciali Dott. Saverio Laganà e Dott.ssa Vittoria Borzumati, denuncia con fermezza la politica dissennata di questa amministrazione regionale, occupata solo in beghe interne di partito e capricci infantili circa le competenze dei ruoli (Governatore e Commissario ad acta), piuttosto che provvedere ad esercitare il proprio ruolo istituzionale, pianificando un’opportuna strategia di programmazione e controllo che permetterebbe di avere una Sanità più efficiente ed efficace, a misura di cittadino. Lo scenario attuale, invece, è drammatico anche e soprattutto per la nostra Provincia. Infatti, sia il Presidio Ospedaliero di Gioia Tauro sia quello di Melito P.S. sono stati oggetto di pesanti ridimensionamenti, in quanto a Gioia è stato chiuso sia il reparto di Radiologia sia quello di Chirurgia, mentre a Melito quello di Ortopedia. Inoltre a Melito la poco chiara sostituzione del Personale sanitario nel reparto di Chirurgia, sta provocando un rallentamento della buona operatività del reparto, riconosciuta in tutto il territorio della Città Metropolitana. Altra importante criticità sanitaria locale non gestita riguarda molti pazienti “dializzati”, che non trovando posto nelle strutture cittadine e provinciali, sono costretti a recarsi a Messina, presso una struttura privata, per ricevere la dovuta assistenza, con grandi disagi sia di tipo economico sia logistico, nonostante le promesse da parte dell’Amministrazione comunale reggina di una veloce soluzione. Per questi e tanti altri motivi, il MNS, in nome e a salvaguardia della salute del popolo calabrese e reggino in particolare, chiede le immediate dimissioni da parte del Governatore Oliverio, in quanto responsabile in prima persona della parabola discendente che vede la Sanità Calabrese precipitare negli ultimi 3 anni, discostandosi pesantemente dagli standard ministeriali di riferimento, che invece dovrebbero essere il target da raggiungere.